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«Con questo balletto ammazzano la ripresa»

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L'economista di FI Renato Brunetta: «Con i suoi messaggi il governo sta producendo solo angoscia»

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Renato Brunetta non trova altro modo per commentare quello che sta accadendo all'interno della maggioranza sul tema della Finanziaria. L'economista, eurodeputato di Forza Italia (è stato consigliere economico di Berlusconi quando era a Palazzo Chigi) non ha dubbi, c'è una sola cosa che il governo deve fare: «Garantire continuità». Scusi onorevole, ma detto da lei sembra quasi ovvio. «Il governo Prodi doveva continuare la linea di riforme iniziata dalla Cdl. Non lo dico per "amor di firma", ma per "amor di continuità"». Perché è così importante la «continuità»? «Le ultime stime degli organismi internazionali indicano un andamento economico positivo. Ieri l'Ocse ha stimato che la crescita del Pil italiano, nel 2006, dovrebbe essere dell'1,8%. Cioè superiore alle previsioni dei mesi scorsi». Quindi? «Questo significa che ci troviamo in un momento positivo, ma delicato». Perché? «Positivo perché i segnali di ripresa ci sono. Ma delicato, non si può assolutamente sbagliare politica economica. Il 2006 sarà un anno di passaggio se si mettono in campo politiche sbagliate nel 2007 rischiamo nuovamente la stagnazione». E la «continuità», ovviamente, è la migliore delle politiche economiche possibili? «In una situazione di questo tipo la cosa peggiore da fare è interrompere un processo virtuoso. Questa è la colpa maggiore del governo Prodi. Rompere le aspettative, produrre angoscia è la medicina peggiore in un momento così delicato». Addirittura angoscia? «Sulle pensioni il governo ha prima detto che avrebbe fatto la riforma, poi ha ritrattato. Sul fisco nessuno sa quale sarà il carico fiscale che lo attende. Sul tema del lavoro hanno detto che modificheranno la legge Biagi, ma non si sa come. Stanno bloccando tutto perché, nell'incertezza, nessuno fa niente. La cosa grave è che questo discorso interessa l'intera platea degli operatori economici: investitori, consumatori, pensionandi, risparmiatori. Non a caso l'indice di fiducia comincia nuovamente a vacillare». In questo contesto quale ruolo può avere la Cdl? «Innanzitutto dobbiamo denunciare tutto questo. Poi dobbiamo ribadire la bontà delle riforme che abbiamo fatto. Infine, in Parlamento, dobbiamo tenere, da un lato una linea di feroce critica nei confronti della confusione creata da questo governo, dall'altro ribadire la necessità di una continuità dicendo come intendiamo completare le riforme che avevamo avviato. Dobbiamo essere propositivi anche perché, se continua così, l'opposizione si troverà presto alla guida del Paese». Foste stati al governo che Finanziaria avreste fatto? «Avremmo fatto una manovra da non più di 20 miliardi. Avremmo completato la Biagi, avremmo trovato risorse per far andare avanti i cantieri, avremmo fatto la riforma dell'Irap di cui nessuno parla più. Insomma, avremmo accompagnato la ripresa con una politica economica non punitiva, ma espansiva».

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