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Le nomine a Viale Mazzini

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Continua il valzer delle poltrone

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Nel «mirino» dell'Unione c'è innanzi tutto il TgUno, l'ammiraglia dell'informazione di viale Mazzini. Dopo aver incontrato il direttore generale Cappon, il direttore del primo telegiornale italiano avrebbe manifestato ad amici e colleghi la propria amarezza per le proposte ricevute in cambio della poltrona. In «ballo», e sempre ai primi posti nella classifica delle «rimozioni», ci sarebbero poi il direttore Risorse umane e Organizzazione e il d irettore Comunicazioni, Relazioni esterne. Poi c'è da nominare un nuovo direttore per il Tg1 (che ad agosto ha confermato il suo primato tra i tg italiani), per RaiSport e per Rai International. Cappon, naturalmente, sa bene che il primo «pacchettino» non potrà essere digerito dal cda già nella prima seduta di settembre. Ma conta di farlo passare entro il 20 proponendo nomine ben motivate, ben calibrate, e di un certo prestigio per convincere i consiglieri a votare non in base a logiche di appartenenza. Per la direzione del Personale, in mano a Gianfranco Comanducci, la prima scelta di Cappon sarebbe Maurizio Braccialarghe, attuale direttore generale della Sipra, con Franco Di Loreto, attuale presidente dell'Adrai (Associazione dirigenti Rai) come seconda scelta. Poi si passerà al mega-direttore che prenderà il posto di Guido Paglia per Comunicazione, Relazioni esterne e Istituzionali. E sul taccuino di Cappon figurano i dirigenti Del Bufalo, Malesani e Veronesi. Per il Tg1 si fanno i nomi di Antonio Caprarica, attuale corrispondente a Parigi, oppure di un'ipotesi che vede Giulio Anselmi, Ferruccio De Bortoli, Paolo Mieli e Gianni Riotta a litigarsi la poltrona. Tra smentite e voci di vario tipo, restano in piedi le indiscrezioni che vedono Piero Badaloni a Rai International che, però, farebbe gola anche ad Antonio Di Bella. Quest'ultimo, tuttavia, non vorrebbe assolutamente abbandonare il Tg3. Secondo i «rumors» doveva essere sostituito da Bianca Berlinguer. Ma per ora non sembra un'ipotesi realistica. Al contrario da quanto scritto nei giorni scorsi dai giornali (e riportato anche da Il Tempo) le proposte di cambiamento dei vertici Rai non riguarderebbero Tg2, Rai2 e Gr. L'unica possibilità, ma anche questa più vicina alla fantapolitica aziendale che alla realtà, è che il dibattito sulle due testate giornalistiche e sulla seconda rete si apra in futuro all'interno del centrodestra. Di sicuro risulta da fonti ben informate che non è in discussione la poltrona del direttore di Tg2 Mauro Mazza, che sembra a tutti gli effetti inamovibile. La sua posizione è e, presumibilmente, resterà molto solida e forte. Mazza, infatti, direttore designato da Alleanza Nazionale, è gradito a tutto il centrodestra.

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