Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rai, sinistra all'attacco. Ma Petroni resiste

default_image

  • a
  • a
  • a

Un provvedimento che «non è contro Berlusconi, ma per la democrazia», ha detto Romano Prodi, che ne auspica l'approvazione «il più presto possibile». La pdl, firmata da tutti capigruppo dell'Unione alla Camera (per primo da Dario Franceschini dell'Ulivo), sarà all'esame della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio dal 13 settembre, relatore il presidente Luciano Violante. Tra le novità, l'istituzione di un'Autorità ad hoc nonchè l'introduzione del blind trust, sulla falsariga di quello già previsto per il governatore della Banca d'Italia. Una normativa severa, che certo non viene incontro alle richieste di Forza Italia e sembra destinata ad accendere lo scontro politico. Obiettivo numero uno del provvedimento è impedire il cortocircuito che può nascere quando le decisioni del governo rischiano di essere condizionate da interessi privati del premier o della sua «squadra», con particolare attenzione al conflitto di interessi nel settore dei media. La legge si applica al presidente del Consiglio, ministri, viceministri, sottosegretari e commissari straordinari. Quattordici articoli in tutto, quelli previsti dalla nuova legge, e due novità sostanziali: l'istituzione dell'Autorità garante dell'etica pubblica e della prevenzione dei conflitti di interessi e l'introduzione del gestore del patrimonio. Autorità garante. Suo compito principale è quello di sorvegliare e individuare le attività che potrebbero generare il conflitto di interessi; ma la nuova «authority» può anche applicare sanzioni in «piena autonomia e indipendenza». È formata da 5 componenti, eletti per 7 anni. L'incarico, non rinnovabile comporta l'impossibilità di svolgere attività professionale o di consulenza o di ricoprire altri «uffici pubblici o privati». Attività patrimoniale. Ricadono entro i confini della legge i beni immobiliari posseduti, anche per interposta persona, se «strumentali ad un'attività di impresa» e i «valori mobiliari che superano i 10 milioni di euro». Rientra in pieno nell'ambito della legge il possesso, anche non diretto, di partecipazioni «rilevanti» in imprese che operano nel settore della difesa, dell'energia, dei servizi erogati in concessione o autorizzazione, nonchè «concessionarie di pubblicità e imprese dell'informazione giornalistica e radio-televisiva editrici di testate a diffusione nazionale», a meno che l'Autorità insieme al garante per la concorrenza e ad altri soggetti non stabiliscano diversamente. Gestione del patrimonio. I patrimoni mobiliari oltre i 10 milioni di euro saranno trasferiti a una gestione fiduciaria. Il gestore non può comunicare al proprietario né l'entità né la natura degli investimenti né consultarlo per stabilire una linea di condotta. Cessioni patrimoniali a congiunti. Sotto mira parenti ed eventuali prestanome. La legge scatta anche in caso di cessione delle attività patrimoniali al coniuge o a un parente fino al quarto grado. Le regole hanno effetto anche in caso di cessione delle attività a una persona «interposta» allo scopo di eludere l'applicazione della disciplina. La regole previste dalla legge vengono applicate anche se la cessione del patrimonio è avvenuta tre mesi prima della nomina all'incarico di governo. Il relatore del provvedimento Luciano Violante non vuole anticipare nulla di quella che sarà la sua relazione. «L'unica cosa - spiega - è che nei mesi scorsi le varie Authority hanno fatto dei rilievi sulla legge per il conflitto di interessi attualmente in vigore. Ed io credo che si debba ricominciare da lì...»

Dai blog