Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Prc: restituiamo i soldi a chi ha pagato di più

default_image

  • a
  • a
  • a

Paolo Cento, sottosegretario all'Economia insiste sulla necessitò di chiedere all'Unione europea una deroga di un anno sul rientro del deficit sotto al 3%, in modo da poter varare una manovra più «leggera» di quella da 35 miliardi di euro prospettata dal ministro per lo Sviluppo economico Bersani e, soprattutto, spalmarla in due anni, anziché vararla tutta in un anno, come affermato sabato dallo stesso Bersani. «Visto che le politiche avviate da governo sono di grande rigore non dovrebbe essere un tabù o uno scandalo chiedere a Bruxelles di rinviare al 2008 il rientro del deficit sotto il 3%», dice Cento, che difende l'ipotesi di spalmare la Finanziaria in due anni. E viste le prime mosse del governo, che dimostrano le solide basi di partenza, si potrebbe anche chiedere all'Ue per il rientro del disavanzo nel 2008. L'Europa «dovrebbe guardare al nostro rigore», dice il sottosegretario. Per farlo, l'Italia deve «presentarsi con le carte in regola per rispettare i tempi previsti per il rientro. Solo in virtù di questo è possibile aprire una nuova contrattazione». Il sottosegretario evidenzia poi le due linee guida della Finanziaria: la lotta agli sprechi e la lotta all'evasione fiscale. «Questi - assicura - sono i due pilastri per una manovra di rigore». Una manovra di rigore che, però, «non deve intaccare la qualità e la quantità dei servizi sociali», ribadisce il sottosegretario. Tema, questo, caro anche il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero, di Rifondazione comunista. Rifondazione e Verdi chiedono quindi di rivedere i tagli, contenuti nel Dpef, dei quattro comparti di spesa principali: sanità, previdenza, pubblico impiego ed enti locali. Comparti in cui, ha detto più volte il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, gli interventi saranno strutturali. Il segretario di Prc Franco Giordano chiede una restituzione di reddito ai ceti sociali che sinora si sono fatti carico di ripianare il debito pubblico, mentre il responsabile economia e lavoro del partito, Maurizio Zipponi, chiede di fare prima bene i conti. «La cifra di 35 miliardi - dice - si basa sui conti trovati una volta insediati al governo, ma oggi la situazione è cambiata. Le entrate tributarie dei primi mesi 2006 sono buone, lo stop ai condoni ha indotto molte persone a pagare le tasse. Si potrebbe pensare anche a una Finanziaria più leggera. Serve però severità sul rientro del deficit sotto il 3%, altrimenti non potremo avere la deroga da Bruxelles, come è accaduto con la Germania. Orientativamente - prosegue Zipponi - sarebbe meglio spalmare la manovra nel biennio 2007-2008, evitando i tagli alla spesa sociale. Ma, per prima cosa, dobbiamo eliminare il lavoro precario aiutando gli imprenditori, che chiedono interventi in tema di infrastrutture, accesso al credito e agevolazione delle esportazioni in Russia, Cina e India. Solo aiutando le imprese a creare un valore aggiunto del prodotto e del servizio, potremo risolvere il problema del precariato. Con gli imprenditori dobbiamo fissare obiettivi comuni per produrre lavoro e per agganciare una crescita che non sia congiunturale».Dan. Dim.

Dai blog