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Bertinotti e il dissidio con i moderati dell'Unione

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Il «gap» ideologico-politico fra Rifondazione e il resto della sinistra unionista sta diventando un baratro. Pacs, eutanasia, aborto e ricerca scientifica dividono fortemente la componente radicale della coalizione e quella moderata. Tanto per fare un esempio, nel programma elettorale di Prodi si parla di unioni di fatto ma lo si fa in poche righe, e senza precisare esattamente la forma e i limiti che questi dovranno avere. Prc (nella foto Fausto Bertinotti), Pdci e Rnp pretendono una legge alla zapatero. Margherita ed Udeur non ne vogliono sapere. Poi c'è il nodo-Afghanistan: la sinistra radicale chiede il ritiro delle truppe italiane per lasciare nel Paese dei taleban solo civili che rappresentano enti umanitari. Prodi e gli altri nicchiano ma tengono duro sul mantenimento del nostro contingente nell'area. Per concludere, il problema della Finanziaria che, già dai primi annunci, è stata fonte di polemiche. Il ministro per lo sviluppo Economico Bersani (Ds), a margine del meeting di Cl a Rimini, ha annunciato che la manovra sarà di 35 miliardi di euro e non sarà «spalmata» in due o più anni ma concentratat in uno. Il ministro per la Solidarietà sociale Ferrero (Prc) ha replicato che invece bisogna diluire la Finanziaria nell'arco di 24 mesi.

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