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La psicologa

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Ma il terrore dell'orco nero è un transfert degli adulti

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La paura dell'orco nero c'è. Basta avere figli adolescenti per capire che le nostre ragazze, quelle che sembrano tanto sicure di sé, stringi stringi, tentennano più dei loro genitori, quando avevano la stessa età. Sarà anche perché la cronaca ha insegnato loro una precoce diffidenza, a guardare con sospetto ogni macchina che ti passa davanti. Come possiamo rassicurali? «Attenzione a non creare l'idea dell'orco-nero, molto spesso sono le paure dei grandi a influenzare i nostri figli, quando ancora non sono abbastanza sicuri di sé - dice la psicoterapeuta Enza Ferri - invece di combattere un probabile pericolo esterno, meglio rafforzare il valore di sé nei nostri figli, incoraggiandoli, standogli vicino e dicendogli "bravo, figlio mio"». Ma le violenze ci sono «Ma molte si annidano tra le mura domestiche. La pratica dell'esperienza mi dice che gli abusi maggiori avvengono in casa, perché la confessione di una ragazza che rivela ai genitori di essere stata abusata da uno zio, rimane sepolta, ed emerge solo più tardi, magari proprio sul lettino dello psicanalista». La cronaca però ne registra altre «Saltano agli occhi proprio perché gli attori sono extracomunitari e non parenti, da proteggere». Ma quando a violentare è un immigrato? «In questo caso, spesso lo stupro è una forma di rivalsa di chi, escluso da un sistema, se ne riappropria come predatore». G. M. C.

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