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La replica di Roberto Benigni

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«Io verso quella sul lesso»«È giusto che il Cavaliere dia soldi, visto che ha un vulcano»

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Quando Roberto Benigni recita la Divina Commedia significa che, tra una terzina e l'altra di Dante, entrano a far parte discorsi di politica, economia, attualità. Vicino a Pia dei Tolomei e al conte Ugolino della Gherardesca si fanno largo il premier Prodi «Fassino, D'Alema, Rosy Bindi, Livia Turco. Perché tutti si chiedono: in quali gironi li metterebbe Dante?». Per dirla come l'ha raccontata lui ieri, a margine del bilancio che ha tenuto, dal titolo: «Tutto Dante». Sulla Divina recitata in piazza Santa Croce, Firenze. Un successo, che ripete e riscuote ogni volta che mette in scena i versi del Poeta. Ma il gioco retorico di maggior successo è quello che collega il lusso al lesso. Il passo è breve e lo scarto è determinato solo dal cambiamento di una vocale. Il gioco è fatto. Rimane soltanto da tirare in ballo a fine discorso vulcani e festeggiamenti orientaleggianti e, perché no, non da ultimo la tassa sul lusso del presidente della Regione Sardegna Renato Soru: «Berlusconi dovrebbe pagare la tassa sul lusso, avere un vulcano è un lusso e, quindi, è giusto pagarla. Io da ragazzo pagavo la tassa sul lesso». Benigni ha quindi ricordato che per vedere il suo spettacolo il biglietto costava solo «15 euro» e ha quindi concluso: «Una tassa sul lesso, un regalo che la città mi ha fatto. Sono stato invitato da Briatore in Sardegna. Ma non sono potuto andare. Così come ero stato invitato - ha concluso il comico - per il vulcano di Berlusconi, ma non sono potuto andare. Così hanno chiamato Patty Pravo al posto mio». Per fortuna che l'ex premier «verrà a Pesaro», dove Benigni porterà Dante il 5 settembre (in programma una serata anche a Verona il 29), «si farà eruttare dal vulcano e indosserà qualche bandana di protezione». E anche lì troveranno posto comicità seria e politica esilarante.

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