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La fronda dei dissidenti

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Migliore (Rifondazione): «L'aggressore è Israele»

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Il comunista Marco Rizzo boccia la proposta lanciata da Forza Italia e da Alleanza nazionale di «allargare la Ue allo Stato di Israele. La fase è delicata, delicatissima anzi direi, per cui eviterei di inquinare il dibattito mettendo altra carne al fuoco che correrebbe il rischio di provocare strafalcioni che facciano scivolare nel dilettantismo e commettere catastrofici errori. Ma in ogni caso non siamo d'accordo». «Non ho problemi nei confronti di una forza di pace e di interposizione che sotto l'egida delle Nazioni Unite garantisca la tutela dei confini va notato però che questa risoluzione Onu è arrivata molto tardi» afferma Claudio Grassi (Prc), leader del gruppo Ernesto. «La guerra, che ancora non è finita - sottolinea Grassi - dura da oltre un mese. Ci sono stati tantissimi morti. In più, è stata decretata unilateralmente da Israele». «Credo - aggiunge - che dovrebbe esserci una condanna verso Israele che si è reso responsabile di questo attacco». Quanto ai dettagli della missione italiana «vedremo nei prossimi giorni» dice Grassi, ma assicura che l'intervento non sarà sbilanciato a favore di una delle due parti «altrimenti avremmo inviato una forza che prende parte al conflitto». «L'altro punto che dovrebbe essere considerato - spiega Grassi - senza il quale la pace fallisce, è la questione palestinese. Senza il rispetto di tutte le risoluzioni Onu, se Israele non si ritira dai territori occupati entro i confini stabiliti nel 1967, così da permettere alla Palestina di avere un proprio stato, allora la pace non è possibile». Marco Ferrando del partito comunista dei lavoratori va oltre. «Di fronte alla capitolazione clamorosa di tutte le sinistre governative, inclusa la quasi totalità dei cosiddetti parlamentari dissidenti, il movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori assume su di sè la responsabilità di promuovere in tutto il territorio nazionale e in tutte le realtà di movimento l'aperta opposizione alla spedizione militare». Ferrando annuncia la «formazione di un comitato nazionale contro la spedizione in Libano che promuoverà a settembre la più vasta azione di controinformazione e mobilitazione». «La verità - sottolinea Ferrando - è che sotto la bandiera ipocrita della pace si vuole garantire ad Israele ciò che la sua guerra non è riuscita a conquistare: lo spostamento a favore di Israele dell'intero equilibrio mediorientale».

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