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A difesa della tradizione cattolica

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An attacca l'arcivescovo di Ancona «Basta con i sacerdoti di sinistra»

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La crociata contro i presunti «vescovi rossi» lanciata dal deputato di An Carlo Ciccioli, con l'attacco all'arcivescovo di Ancona Osimo mons. Edoardo Menichelli, non si ferma. E anzi, assume i toni minacciosi di una rivolta. «Il fatto che intere aree della struttura della Chiesa si rendano organiche alle strutture e al personale politico della sinistra come sta accadendo nella Diocesi di Ancona con la gestione dell'arcivescovo Menichelli, e con la cooptazione del Consiglio pastorale diocesano dell'ex governatore di sinistra della Regione Marche Vito D'Ambrosio, - afferma Ciccioli - comincia a diventare un problema serio dell'intera comunità ecclesiale». Ma secondo l'esponente di An «non è il caso isolato di Ancona, è un problema diffuso a macchia di leopardo. Alcune aree della Chiesa, invece di seguire le indicazioni della Conferenza episcopale italiana in materia di difesa della vita, di tutela della dignità della persona, di difesa della famiglia tradizionale, cooptano al loro interno coloro che nella sinistra sono i portabandiera del diritto alla manipolazione genetica, alla liberalizzazione della droga con il pretesto della cosiddetta riduzione del dannò, della disattenzione sui diritti della famiglia naturale in favore delle coppie gay, delle famiglie abnormi e dell'abbassamento di ogni regola sessuale (ultima novità dall'Olanda la legalizzazione del partito dei pedofili)». Dunque, per An è arrivato »il momento della controffensiva». Da settembre, afferma il deputato, «deve partire una battaglia prima di tutto culturale in linea con la tradizione cattolica dell' Europa e poi, se occorre si può arrivare alle occupazioni».

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