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ADAMO Bove, il dirigente della Telecom morto suicida a Napoli, lavorava nello stesso settore dell'azienda, ...

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Il nome di Tavaroli è emerso più volte nel corso degli accertamenti svolti dagli investigatori nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano sulle intercettazioni telefoniche non autorizzate. Accertamenti che si sono spesso incrociati con quelli relativi all'inchiesta sul sequestro di Abu Omar. Tavaroli, tra l'altro, è stato legato da lunga amicizia con Marco Mancini, uno degli 007 del Sismi coinvolti nell'inchiesta sul sequestro dell'ex imam di Milano. Secondo alcune ipotesi circolate ieri, il nome di Bove, che fino al settembre del 2005 è stato capo della security di Tim alle dirette dipendenze dell'amministratore delegato Marco De Benedetti, sarebbe anche emerso nel corso degli accertamenti legati all'inchiesta romana sul cosiddetto «Laziogate», ma alla Telecom non risulta tale circostanza. Nell'inchiesta erano emersi e sono ancora da chiarire i rapporti di Mancini con personaggi come l'ex capo della sicurezza Telecom, Giuliano Tavaroli, e quelli così stretti con gli uomini della Cia al punto che si è anche attivato, recentemente, «per organizzare un periodo di ferie, a fine luglio, in un lussuoso hotel in Sardegna, al nuovo capo in Italia, Robert... (in atti identificato), il quale, a sua volta, pur dopo le dimissioni strategiche di Mancini, si preoccupa costantemente di inviargli i suoi saluti e tempestivamente lo informa della morte di Al Zarqawi». Del resto il rapporto Mancini-Cia traspare, dagli atti, come continuo: dalla sua offerta di fare l'agente doppio a quanto afferma Luciano Pironi (il maresciallo dei CC che ha ammesso la sua partecipazione al prelievo di Abu Omar) che, quando temeva per la sua pratica di ingresso al Sismi all'esame di Mancini stesso, ebbe rassicurazioni da Bob Lady che «con lui la Cia aveva grosse entrature». Nei giorni scorsi l'avvocato Titta Madia, legale del funzionario del Sismi Pio Pompa, indagato per favoreggiamento, ha definito «totalmente false e prive di fondamento» le notizie di stampa circa la «presunta presenza di una talpa del Sismi negli uffici Telecom che avrebbe passato informazioni riservate» al suo assistito. «Il dottor Pompa - ha dichiarato l'avvocato - nel corso della sua attività lavorativa non ha avuto in nessuna occasione rapporti con dipendenti Telecom allo scopo di ricavarne informazioni riservate né, tantomeno, con l'ex capo della sicurezza Telecom, Giuliano Tavaroli».

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