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Unione compatta. Mozione approvata in Senato

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Un accordo che «va da Binetti a Bertinotti», secondo la divertita definizione del presidente dei senatori del Prc Giovanni Russo Spena. Il centrosinistra ha quindi approvato in Senato la mozione che da una parte impegna il governo a sostenere nell'Ue «le ricerche che non implichino la distruzione di embrioni», secondo le richieste cattoliche, e dall'altra non smentisce le decisioni del ministro Mussi. Queste, anzi, sono ribadite dal vicepremier Massimo D'Alema, che ha così di fatto smentito il suo collega Rutelli che un mese e mezzo fa aveva invece affermato che quelle di Mussi erano decisioni personali e non del governo. La mozione votata dal Senato è in vista del consiglio europeo sulla Competitività che, lunedì prossimo, dovrà varare il Settimo Programma Quadro dell'Ue sulla ricerca, cioè il piano pluriennale di finanziamento alla ricerca scientifica e tecnologica. «L'astensione — che al Senato conta come voto contrario — non salva né l'anima né la coscienza. Ci sono colleghi che hanno votato contro la loro coscienza — ha commentato il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione sul risultato del voto sulle staminali di Palazzo Madama. Non è possibile per un senatore che afferma il valore della vita non votare una mozione che dice che noi volevamo difendere il valore della vita. Chi ha votato contro la nostra mozione — ha concluso Buttiglione — si è preso una gravissima responsabilita». Un programma, quello dell'Ue, già approvato dal Parlamento Europeo in una versione che finanzia anche le ricerche sugli embrioni. Alcuni governi (Germania, Polonia, Austria, Slovacchia, Malta) lunedì voteranno contro il finanziamento a questo tipo di ricerca e, se l'Italia tornasse a unirsi a loro, scatterebbe un veto. Veto che il ministro Fabio Mussi ha fatto saltare, ritirando a fine maggio l'adesione a questa minoranza di blocco. Dopo la spaccatura di lunedì tra Prc e gli altri alleati sul testo della mozione, la volontà comune di trovare un'intesa è emersa già la sera stessa per rispondere — spiega Russo Spena — «alle spinte per "allargare" e snaturare la maggioranza che si stanno moltiplicando». Per tutta la notte si è quindi lavorato sul testo della mozione con le due parti, che si sono venute reciprocamente incontro. Dal testo del giorno precedente è stato tolto dalla premessa un riferimento alla legge 40, che indicava nel «rispetto della vita umana sin dal suo concepimento» uno dei limiti della ricerca. Troppo ideologico per il Prc. Rifondazione ha invece accolto la principale richiesta dei cattolici, quella del «no» alle ricerche «che implichino la distruzione di embrioni umani». Ma la frase è stata invertita: non si impegna il governo a votare in sede Ue contro il finanziamento a questo tipo di ricerca, bensì lo si impegna a «sostenere sotto il profilo finanziario ricerche che non implichino la distruzione di embrioni umani», cioè quella sulle staminali adulte. La differenza non è solo linguistica, e la spiega il vicepremier Massimo D'Alema rispondendo alla Camera ad alcune interrogazioni parlamentari. L'iniziativa di Mussi, ha detto, è stata «certamente opportuna» perché «l'intenzione di proibire lo svolgimento in altri Paesi di ricerche sulla base di quanto stabilito dalla legge italiana era un giudizio non sostenibile». Ma in ogni caso il compromesso nella maggioranza è proprio questo: Mussi non viene smentito, e in cambio il governo sosterrà in sede Ue i finanziamenti alle ricerche sulle staminali adulte che, appunto, «non implicano la distruzione di embrioni» e su cui l'Italia è uno dei paesi leader a livello mondiale. Come chiedono i cattolici ma anche la maggior parte dei centri di ricerca italiani. La risposta di D'Alema ha tolto dall'imbarazzo i cattolici della Casa delle Libertà che hanno votato contro la mozione dell'Unione dopo un primo momento di tentennamento. All'ora di pranzo, infatti, l'ambasciatrice Paola Binetti si è recata da Rocco Buttiglione e Luca Volontè, per tentare di fa

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