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Dagli evasori ai farmacisti il governo cambia tutto

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Con un altro emendamento il relatore propone poi la soppressione di un altro comma dello stesso articolo, che adeguava i poteri in materia di imposte sui redditi a quelli già vigenti per l'Iva. La norma del decreto prevede che i questionari inviati ai contribuenti possano riguardare non solo la posizione fiscale del contribuente stesso, ma anche quella dei contribuenti con i quali abbiano intrattenuto rapporti. Nel rendere coerente il quadro normativo tra le imposte sui redditi e l'Iva, si consentono, anche ai fini delle imposte sui redditi, i cosiddetti controlli esplorativi consistenti nell'inviare questionari, nonché richiedere dati, notizie e documenti o acquisire informazioni relative al complesso dei rapporti economici intrattenuti dal destinatario dell'istanza conoscitiva. Un'altra proposta di modifica riguarda, invece, la soppressione un comma dell'articolo 35 che prevede nuove comunicazioni al sistema informativo dell'anagrafe tributaria da parte del settore assicurativo, con l'obiettivo di acquisire informazioni rilevanti ai fini del controllo, con riferimento al significativo flusso di importi liquidati dalle compagnie ai danneggiati. La norma, che l'emendamento del relatore intende sopprimere, prevede in particolare che siano trasmessi dati e notizie riferiti sia ai beneficiari sia ai soggetti le cui prestazioni sono state valutate ai fini della quantificazione della somma liquidata. Un altro emendamento, invece, riguarda la vendita dei farmaci in punti diversi dalle farmacie. In ogni caso, ha spiegato il relatore, dovrà essere presente un farmacista mentre, per quanto riguarda le farmacie, l'esecutivo porrà dei limiti al numero di licenze acquistabili da un unico soggetto. Le proposte di modifica dai gruppi parlamentari in Commissione bilancio di Palazzo Madama al decreto legge Bersani sulla competitività sono circa 1100. La cifra non comprende le proposte del governo, che devono ancora essere consegnate. Sul decreto, che sarà esaminato dalla commissione per tutta questa settimana e approderà in Aula lunedì 24 luglio, il governo sarebbe intenzionato a porre la questione di fiducia. L'esecutivo, a quanto si apprende, non presenterà un maxi emendamento, ma piuttosto penserebbe di depositare in commissione un pacchetto di emendamenti di modifica. La fiducia, quindi, se sarà avanzata, dovrebbe essere posta sul testo del provvedimento che supererà il vaglio della commissione Bilancio. Conferma in tal senso è venuta dal ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme, Vannino Chiti: «Occorrerà vedere il lavoro in questa settimana in commissione, vedremo l'atteggiamento e il comportamento dei senatori. Ci sarà un confronto vero e poi valuteremo se ricorrere alla fiducia. Certo la manovra non solo per il risanamento ma anche per l'avvio dei processi di liberalizzazione è per noi decisiva e se sarà necessaria la fiducia la porremo senza battere ciglio».

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