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Giovanardi: «Dentro Forza Italia riflettano meglio»

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L'Afghanistan cartina tornasole del teorema che senza un accordo sui grandi temi la legislatura rischia di non arrivare a Natale? Carlo Giovanardi, Udc, non si sbilancia. «Ora parliamo di Afghanistan e di politica estera. Noi siamo all'opposizione e faremo l'opposizione a cominciare dal decreto Bersani su cui voteremo contro». Berlusconi sulla missione in Afghanistan ha cambiato idea. Vi stupisce? «Non mi sembra che Berlusconi abbia cambiato idea. La sua posizione a nome di tutta la Cdl, è coerente con la decisione di partecipare alla missione in Afghanistan assunta durante la scorsa legislatura. Far decadere il decreto vorrebbe dire abbandonare un fronte di lotta contro il terrorismo e di conseguenza la perdita della credibilità dell'Italia a livello internazionale. Sarebbe inconcepibile per i partner esteri una Cdl che prima decide di essere presente in Afghanistan e poi vota contro il rifinanziamento della missione. Il problema semmai è della sinistra antagonista che ha fatto anni di battaglie contro la missione e ora si accinge a votarla». Eppure fino a qualche giorno fa c'era chi ai vertici di Forza Italia vi considerava degli eretici per aver deciso subito di dare il voto pro missione. Un ripensamento ora? «In politica c'è chi arriva prima e chi dopo. Può darsi che esponenti di Forza Italia non avessero riflettuto su cosa volesse dire un'operazione di questo tipo. Come fa una forza politica a perdere la faccia contraddicendo una posizione presa in precedenza? Ci sono regole in politica specie sulle grandi scelte internazionali». Il caso Afghanistan apre la strada a altri tipi di intese con la sinistra? «Vorrei che fosse chiara una cosa e faccio un esempio. Se in questa legislatura la maggioranza dovesse presentare un disegno di legge contro le stragi del sabato sera sul tipo di quella che ho fatto io è evidente che io la voto. Io voto le cose in cui credo a prescindere dal fatto che le presenti io o un partito diverso che sia della maggioranza o dell'opposizione. La sinistra invece cambia posizione a seconda se sia maggioranza o opposizione». La posizione espressa da Berlusconi a nome di tutta la Cdl rimette in campo il progetto del partito unitario dei moderati? «Io non starei tanto a costruirci qualcosa sopra. Berlusconi ha detto semplicemente che la Cdl è d'accordo sul rifinanziamento della missione. Questo e basta». Con l'Afghanistan si stanno gettando le basi per un governo di larghe intese? «Mi sembra un discorso prematuro. Il caso è però che qualora sull'Afghanistan dovessero venire a mancare i voti della maggioranza e il rifinanziamento della missione dovesse passare con i voti della Cdl bisognerebbe trarne le conseguenze. Già in Senato il centrosinistra ha una maggioranza risicata, se mancasse anche alla Camera bisognerebbe trovare soluzioni diverse. Quali è tutto da vedere. Noi siamo all'opposizione di questo governo però possono capitare cose che questo governo propone su cui siamo d'accordo e ci regoleremo di conseguenza». L.D.P.

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