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Nessun accordo tra Prodi e i farmacisti

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Il segretario di Federfarma, Franco Caprino, al termine della riunione con il premier Romano Prodi e il ministro della Salute Livia Turco, ha dichiarato che con l'esecutivo «non è stato raggiunto alcun accordo». Il Professore ha ribadito ai farmacisti che gli «obiettivi di fondo» del decreto sulla competitività «non sono negoziabili». Ma ha spiegato che ritiene opportuna l'apertura di un dialogo in termini generali sulla politica del farmaco e della farmacie. La posizione del presidente del Consiglio è contenuta in un comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine dell'incontro tra governo e vertici di Federfarma. Il presidente del Consiglio - si legge nel comunicato - ha incontrato i rappresentanti di Federfarma. All'incontro hanno preso parte i ministri della Salute, Livia Turco e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta. Durante la riunione che si è svolta nella sala degli Arazzi di Palazzo Chigi, i rappresentanti di Federfarma hanno consegnato agli esponenti del governo le proposte messe a punto dalla federazione delle associazioni dei titolari delle farmacie in Italia. Nel corso del colloquio, il presidente Prodi ha espresso l'apprezzamento proprio e del governo per l'atteggiamento tenuto dalla categoria e ha ribadito che gli obiettivi di fondo del decreto non sono negoziabili. Essi riguardano un miglioramento delle condizioni di efficienza dei servizi e della concorrenza oltre che della riduzione dei costi dei cittadini. In questo contesto, il governo - conclude il comunicato - ha ritenuto per altro opportuna l'apertura presso il ministero della Salute di un dialogo in termini generali sulla politica del farmaco e delle famiglie. Federfarma, da parte sua, accetta il confronto con il governo, «aperto - rileva in una nota - sulla base della condivisione degli obiettivi di ridurre i costi a carico dei cittadini e di aumentare la concorrenza» ma evidenza, nello stesso tempo, «le posizioni diverse rispetto alle strade da percorrere». E pur assicurando la prosecuzione del dialogo istituzionale durante l'iter parlamentare «al fine di individuare possibili convergenze», conferma la giornata di chiusura di tutte le farmacie italiane, escluse quelle in servizio di turno, prevista per mercoledì 19 luglio in segno di protesta contro il decreto.

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