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Il presidente della commissione Giustizia al Senato Salvi favorevole a emendamenti

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A riferirlo, davanti la commissione Giustizia del Senato, il presidente dell'Organismo dell'avvocatura italiana (Oua) Michelina Grillo. «È uno sciopero - ha sottolineato la Grillo - per difendere i diritti dei cittadini». Nel corso della audizione informale convocata dal presidente, Cesare Salvi, la Grillo ha rinviato al mittente le accuse di illegittimità dello sciopero lanciate da uno stizzito Pierluigi Bersanii. «L'astensione degli avvocati dalle udienze per protestare contro il dl Bersani è legittima - ha detto la presidente dell'Oua - ed è stata convocata correttamente». La Grillo ha riconfermato «la correttezza della convocazione della protesta di questi giorni: l'astensione è legittima», e ha ricordato: «Abbiamo spiegato le nostre ragioni anche alla Commissione di controllo sugli scioperi, che fino ad ora non ha inviato ulteriori comunicazioni ufficiali a riguardo. È giusto ricordare che solo la Commissione e nessun altro può intervenire. I magistrati possono solo prendere atto dell'avvenuta astensione senza pretendere di far comunque celebrare i processi. In ogni modo - concluso - se si arrivasse a sanzioni nei confronti della categoria, queste saranno rivolte solo ed esclusivamente nei confronti di chi ha proclamato lo sciopero e non a carico dei singoli professionisti. È incomprensibile che alcuni magistrati abbiano tentato di ostacolare l'astensione, anzichè sostenerci in una battaglia che li riguarda direttamente». Per gli avvocati «l'eliminazione delle tariffe e il cambiamento del sistema di anticipazione delle spese processuali renderanno impossibile il gratuito patrocinio e la difesa d'ufficio. Un attacco diretto a tutti i cittadini meno abbienti. Cosa c'entra tutto questo con il cittadino-consumatore? Eppure in questi giorni, politici, sindacalisti, esponenti delle associazioni dei consumatori, che non hanno mai frequentato neppure per un solo giorno le aule di giustizia, si lanciano in dichiarazioni che fanno di un avvocato niente altro che uno sfruttatore di clienti, per mero tornaconto economico». Il presidente della commissione Giustizia del Senato Cesare Salvi al termine dell'audizione dei rappresentanti degli ordini forensi, ha annunciato che la Commissione presenterà una serie di «proposte emendative» al decreto sulle liberalizzazione. «Abbiamo ascoltato rappresentanze degli avvocati che ci hanno posto problemi molto seri- ha detto Salvi al termine dell'incontro - Si impone una giusta e adeguata riflessione anche se il processo di liberalizzazioni è giusto e deve essere perseguito». Salvi ha poi ricordato che gli emendamenti (circa 200) saranno studiati dal relatore del provvedimento in commissione, l'ex pm di Milano Gerardo D'Ambrosio, attualmente senatore Ds. Un invito alla magistratura a rispettare «il diritto all'astensione degli avvocati e a non procedere nello svolgimento dei processi», come è accaduto a Torino, dove alcuni magistrati hanno proseguito nell'attività processuale nominando difensori d'ufficio, è arrivato da Maria Grazia Siliquini, responsabile professioni di AN. A Torino, infatti, in una ordinanza pronunciata dal giudice Giuseppe Casalbore, della prima sezione penale, dopo avere raccolto le dichiarazioni di astensione di numerosi difensori degli imputati, ha detto di «non ritenere che lo sciopero sia stato proclamato in conformità con le disposizioni di legge». Il giudice ha quindi cominciato a disporre la sostituzione degli avvocati con dei legali d'ufficio alla fine della riunione. Diversi penalisti hanno ritirato l'adesione allo sciopero dopo aver partecipato all'assemblea convocata nelle stesse ore dal consiglio dell'ordine, altri sono rientrati nel processo alla luce della stessa ordinanza del giudice. Alla fine si è anche trovato un avvocato d'ufficio che, non scioperando, ha potuto assumere la difesa di alcuni imputati, e la causa è proseguita nel pomeriggio:

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