Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Salvi tenta di trovare un accordo

default_image

  • a
  • a
  • a

Dopo la seduta straordinaria di mercoledì del Consiglio nazionale forense nella quale si proclamava uno sciopero di dodici giorni, ieri l'Organismo unitario dell'avvocatura ha proclamato ufficialmente l'astensione da tutte le udienze, dal 10 al 21 luglio, per protestare contro le norme sulla professione contenute nel decreto sulla competitività. La richiesta principale è quella di stralciare dal testo del provvedimento «la parte del decreto legge che riguarda la professione forense, nonché le norme che dispongono riduzioni degli stanziamenti per la giustizia». Dalla maggioranza arrivano segnali di apertura: il presidente della commissione Giustizia del Senato Cesare Salvi ha annunciato che lunedì si terrà un incontro con esponenti dell'avvocatura, aggiungendo che la commissione è disposta a valutare emendamenti correttivi al dl Bersani su questo punto. Intanto, sulla lunga astensione dal lavoro decisa dagli avvocati è intervenuta la commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici, che ha rilevato come l'iniziativa «violi la disciplina vigente» in quanto «non viene rispettato il termine del preavviso che la legge fissa in almeno dieci giorni e il limite massimo di durata fissato in sette giorni dalla regolamentazione provvisoria vigente nel settore». Ma l'Organismo unitario dell'Avvocatura non molla e conferma l'astensione. E oggi la presidentesse Michelina Grillo si incontrerà alle 13 con la Commissione di Garanzia sugli scioperi.

Dai blog