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Ichino: «Salteranno Ulivo e Cdl»

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Il giuslavorista: «Attenti, le autorizzazioni non diventeranno carta straccia»

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Il governo deve andare avanti per la sua strada senza lasciarsi condizionare o imporre la tabella di marcia dalle categorie, siano esse piccole o grandi». Pietro Ichino, giuslavorista, guarda con grande spirito critico alla protesta dei tassisti contro il decreto Bersani sulle liberalizzazioni delle licenze. L'esperto di diritto del lavoro prende le difese degli utenti che in questi giorni vivono con grande disagio i blocchi creati dai tassisti in tutta Italia. E ieri è arrivato anche il pronunciamento della Commissione di garanzia per l'attuazione dello sciopero nei servizi pubblici. Secondo il garante le astensioni collettive dei taxi sono effettuate «in violazione della legge» mettendo in moto, di fatto, la procedura per la richesta di precettazione». E sulla stessa linea si colloca il giuslavorista Ichino per il quale la mobilitazione che ha gettato nel caos le città è del tutto impropria anche perché, sostiene, non ci saranno penalizzazioni per i tassisti. I tassisti stanno creando il caos nelle città. è legittima la loro protesta? «Lo sciopero senza preavviso viola la legge sul conflitto sindacale nei servizi pubblici. E il blocco stradale, per il modo in cui è stato attuato sulle arterie di collegamento tra le grandi città e i loro aeroporti, configura il reato di interruzione di pubblico servizio. Diciamo le cose come stanno: sono atti di guerra contro la collettività». Scioperano i ferrovieri e la sinistra si mobilita ma ora che è al governo scioperano i tassisti e vengono ignorati. Non è una contraddizione? «Se lo sciopero è illegittimo, lo è sia che lo proclamino i ferrovieri, sia che lo proclamino i tassisti. Degli scioperi illegittimi di autoferrotranvieri e personale di volo ho parlato nel mio ultimo libro (A che cosa serve il sindacato?) senza peli sulla lingua». Prodi ha detto che intende andare avanti senza lasciarsi condizionare. Non è un atteggiamento dirigista? «La materia è di competenza del governo e del legislatore. Mi sembra che il governo debba attuare il programma per il quale è stato eletto, senza lasciarsi imporre veti da nessuno». Cosa ne pensa del fatto che le liberalizzazioni le sta facendo la sinistra invece che la Cdl? «Su questo terreno le distinzioni tradizionali fra destra e sinistra saltano. Oggi questa politica di liberalizzazione è la politica della sinistra moderna». Il garante ha detto che lo sciopero è illegittimo. Ma come è possibile cambiare le regole dall'oggi al domani facendo diventare carta straccia le licenze? «Non mi sembra che le licenze diventino carta straccia: i proventi del rilascio delle nuove licenze vengono distribuiti ai titolari delle vecchie». Come si esce da questo cul de sac? «Tenendo la barra ferma sulla rotta decisa: il Paese oggi ha bisogno di questa fermezza; e nessuna categoria ha un diritto di veto sull'azione di governo. E questo, ovviamente, non vale solo per i tassisti, ma anche per tutte le altre categorie, grandi e piccole».

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