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di MARZIO LAGHI IL GOVERNO «apre» ai tassisti.

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I conducenti delle auto bianche rispondono picche, definendo «non soddisfacenti» le proposte dell'esecutivo. Il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani si dice «pronto all'apertura, anche immediata, di un confronto con le organizzazioni dei tassisti e i sindaci per cercare soluzioni, anche correttive del decreto, che siano in grado di raggiungere l'obiettivo del potenziamento del servizio pubblico» dei taxi. Un confronto condizionato, però, alla «cessazione delle agitazioni in corso e alla ripresa del servizio», come ha reso noto il capo della segreteria tecnica del ministro, Franco Raffaldini, al termine dell'incontro tecnico con i rappresentanti delle auto bianche. Ma le organizzazioni dei tassisti rifiutano la proposta di Bersani. La protesta, hanno fatto sapere i rappresentanti dei tassisti uscendo dall'incontro al Ministero, va avanti e oggi «ci sarà una marcia su Roma con decine di migliaia di tassisti da tutta Italia che forse resteranno in città anche per quindici giorni». Una marcia, ha spiegato Loreno Bittarelli, presidente di Radio Taxi, che «è stata organizzata per ribellarsi a questo sistema arrogante e quasi dittatoriale che prima impone le regole e poi apre al confronto». L'assemblea di oggi, ha proseguito, sarà anche l'occasione per decidere eventuali ulteriori «azioni di lotta». «La proposta di un tavolo con il ministro e con le associazioni dei Comuni non ci soddisfa - ha detto Maurizio Longo, portavoce di Taxi Italiano - manteniamo lo stato di mobilitazione e pensiamo ad un nuovo fermo oltre a quello dell'11 luglio». Longo ha ribadito che l'obiettivo dei tassisti è quello di ottenere il ritiro di tutte le norme che riguardano il comparto dal decreto approvato la scorsa settimana in Consiglio dei Ministri. «La nostra proposta è di utilizzare le norme vigenti per liberare l'impresa senza toccare le autorizzazioni per le licenze. La normativa attuale è sufficiente a rendere più flessibili i vincoli sugli orari e ad aumentare la velocità commerciale. Il provvedimento è assolutamente sbagliato e ci sono elementi di anticostituzionalità che stiamo verificando. Smantellare la protesta - ha concluso - non è possibile. Lo faremo solo se ritireranno il decreto». «Siamo pronti agli scontri. Non sotterreremo l'ascia di guerra finchè non sarà ritirato l'articolo sulla liberalizzazione presente nel pacchetto Bersani - ribadisce Carlo Bologna, presidente dell'Associazione italiana tassisti (Ait) - Siamo comunque pronti a smettere la mobilitazione, a sotterrare l'ascia di guerra e a fare pace se toglieranno l'articolo sulla liberalizzazione. Domani saliranno da Napoli 1.600-1.700 taxi per protestare a Roma». Anche per l'Ugl le aperture offerte dal governo sono «insoddisfacenti». La lotta dei tassisti dunque «continueranno a oltranza». È il coordinatore nazionale Ugl Tassisti, Pietro Marinelli, a commentare così l'incontro con il ministro per lo sviluppo Pierluigi Bersani sul decreto liberalizzazioni. «I sindacati in maniera unitaria hanno discusso del provvedimento e chiesto lo stralcio dell'articolo 2 Bis, sul cumulo delle licenze - spiega - In cambio abbiamo ricevuto soltanto un incontro con il ministro Bersani e i sindaci». Visti i risultati insoddisfacenti le lotte continueranno ad oltranza».

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