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A PIEDI, in autobus, con il trenino urbano, con macchine a noleggio.

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E qualcuno ha persino «dirottato» un autobus di linea, convincendo il conducente, nel caos dei percorsi impazziti a causa dei blocchi stradali, a passare vicino a Montecitorio. I problemi sono cominciati lunedì sera, con la riunione del gruppo dell'Ulivo sul Dpef. Un incontro fissato alle 20,30 ma che ha risentito dell'arrivo a singhiozzo, e con mezzi di fortuna, dei deputati. Elena Cordoni si trova praticamente «sequestrata» con pochi altri passeggeri su una linea d'autobus che non può effettuare il percorso abituale e vaga verso la stazione Termini. «M'hanno detto di fare il percorso che mi pare, tanto non si sa dove sia meglio passare», dice ai passeggeri un conducente sull'orlo di una crisi di nervi. E qui entra in gioco la consuetudine alla trattativa di una politica di professione. Cordoni, spalleggiata dagli altri compagni di viaggio, convince l'autista ad attraversare il traforo fra via Nazionale e via del Tritone e riesce così ad arrivare senza eccessivo ritardo vicino alla Camera. «Ieri sera ho rischiato di perdere l'aereo da Linate per il blocco dei taxi a Milano, mentre sono stato più fortunato all'arrivo a Roma, visto che la mia auto privata viaggiava per fortuna in senso inverso ad un corteo di tassisti che si muoveva verso Fiumicino», dice Antonio Verro, di FI. «Certo, si tratta di difese corporative - commenta il deputato azzurro - e il provvedimento del governo va in una giusta direzione. Ma le modalità con cui è stato varato sono demagogiche: caf, coop, municipalizzate sono i veri nodi da affrontare. Non vorrei che il decreto sia la carota offerta dal governo prima del bastone, cioè della stangatona che verrà con la finanziaria». Inoltre il dubbio è che il governo abbia voluto varare subito un provvedimento che potrebbe incrinare l'unita del centrodestra. «È un provvedimento che tocca l'onestà intellettuale di tutti - ammette Verro - ma bisogna ragionare bene. Il vero banco di prova delle intenzioni del governo sarà la finanziaria».

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