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Bonanni: «Niente tagli o sarà sciopero generale»

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Il segretario generale della Cisl avverte il Governo: non si tocchino sanità, scuola e servizi sociali

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«Il Governo non tocchi la spesa sociale altrimenti assisteremo a una sommossa popolare». Parole che nel gergo sindacale si traducono in un solo modo: «siamo pronti allo sciopero generale se saranno tagliate le risorse per scuola, sanità e servizi sociali». Non usa mezzi termini il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dopo l'incontro di ieri a Palazzo Chigi con il Governo per fare il punto sulla Manovra-bis e sul prossimo Dpef (Documento di programmazione economico finanziaria). «Abbiamo ricevuto una promessa da Prodi - sottolinea il sindacalista - le risorse per coprire i buchi e per lo sviluppo non saranno trovate grazie a nuovi tagli, ma attraverso il recupero degli sprechi e percorrendo l'unica strada possibile al momento: la lotta all'evasione». Il cliché della guerra agli evasori viene riproposto ogni volta. Questa volta spera che funzioni davvero? «Deve funzionare per forza. Lo scenario fiscale degli ultimi anni è stato caratterizzato dalla crescita dell'evasione fiscale e dallo svuotamento delle casse dell'erario attraverso meccanismi di restituzione. Adesso la musica deve cambiare» Cosa intende per meccanismi di restituzione? «Mi riferisco ad esempio all'ultimo modulo della riforma fiscale voluta dal Governo Berlusconi che prevede sgravi Irpef a favore dei redditi sopra i settantamila euro. Se servono i soldi credo che questo provvedimento dovrebbe essere il primo a essere abolito» L'incontro di ieri è servito ai sindacati per mettere i paletti al Governo? «Noi abbiamo esposto le nostre idee. In generale il mio giudizio è positivo innanzitutto perché è stata ribadita la necessità di riavviare il metodo della concertazione. Nessun paletto, quindi, ma confronto sui problemi del Paese e sulle soluzioni da mettere in campo». Tutto chiarito, quindi, con il ministro dell'Economia? «Padoa Schioppa ha sostenuto che la concertazione deve servire a distribuire bene i carichi e i guadagni. Io condivido a pieno questo criterio». Veniamo alle misure allo studio. Partiamo dalle pensioni. «Il governo ha categoricamente smentito l'ipotesi di un aumento dell'età pensionabile delle donne. Se vogliono eliminare lo scalone del 2008 non devono toccare gli altri punti della riforma per recuperare risorse». Ma l'intervento non può essere a costo zero... «Allora bisognerà intervenire sull'evasione contributiva e sul riequilibrio dei versamenti tra redditi da lavoro dipendente e da lavoro autonomo». Il Governo ha promesso il taglio del 5% del cuneo fiscale. Vi hanno detto cosa intendono fare in concreto? «Sul taglio del cuneo fiscale il Governo intende fare simulazioni sul campo, ma ancora non è deciso come sarà effettuata la riduzione. In realtà il Governo non ha fornito cifre né sul cuneo né sulla manovra bis» Un'altra misura di cui si parla è l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie. Cosa ne pensa? «In linea di principio ritengo giusto andare a colpire le grandi speculazioni finanziarie che oggi sono tassate molto meno dei redditi da lavoro. Ma ieri questo argomento non è stato affrontato». Insomma ieri non siete entrati nel dettaglio? «Un nuovo incontro è stato fissato dopo il referendum. In quell'occasione ci aspettiamo un quadro più preciso degli interventi che il Governo intende realizzare. L'auspicio è che ci sia un programma chiaro per rilanciare la crescita. Prodi ha assicurato che non ci sarà una politica dei due tempi per i conti pubblici, prima risanamento e poi lo sviluppo. Tutto dovrà essere inserito in un quadro coordinato. Qualche proposta? «Non spetta a noi governare. La Cisl, se si rimette in moto la nostra capacità di competizione, è disponibile anche a più flessibilità, ma contrattata. I salari sono poveri e la qualità dei nostri prodotti non ci sarà con gli atipici, mal pagati e senza tutele»

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