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A UNA PLATEA di imprenditori avidi di risposte e soluzioni, il Professore si limita a chiedere nuovi ...

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Il riferimento al successo delle politiche aziendali adottate da Fiat, fornisce motivo di ottimismo, salvo la preoccupazione per le questioni di finanza pubblica. Il neopremier, forse preoccupato di dover rispondere alle richieste di taglio delle spese correnti auspicato a gran voce dallo stesso Montezemolo, si trova invece a imbarcarsi su discorsi volti a giustificarne i primi passi mossi proprio in direzione opposta. Il Professore tenta, sulla falsariga del fare nervoso e preoccupato dello stesso ministro Bersani, che lo ha preceduto sul palco dell'auditorium, di giustificare, con motivazioni quantomeno discutibili, l'aumento a 17 del numero dei ministeri dotati di portafoglio. Non si tratta evidentemente di una scelta volta al rigore e al contenimento della spesa pubblica, scelta che pare non preoccupare il Governo. Alla necessità invece di rimuovere limiti e burocrazia al mercato, tema assai caldo ai vertici di Confindustria, anche qui le risposte non paiono soddisfacenti. Prodi, infatti, conferma la necessità di garantire spazi vitali alle aziende a partecipazione statale, purché l'esecutivo si faccia garante delle regole di mercato. Altra questione evocata dal Professore, è quella inerente la concertazione, proposta però non solo sui temi relativi al mondo delle imprese ma anche a quelli inerenti la ridistribuzione dei redditi. F. P.

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