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Avvenire e Sir «Non è un bell'inizio»

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Non è davvero un buon inizio. Così Avvenire e il Sir commentano quanto ieri il presidente della Camera ha detto durante Porta a Porta a proposito dei Pacs e dell'insegnamento del Papa sulla famiglia. Se i media legati alla Cei reagiscono tempestivamente e nettamente, con editoriale di prima pagina e nota, l'intervento di Bertinotti sembra invece non aver interessato o turbato più di tanto i vescovi riuniti in Vaticano per la 56esima assemblea generale della Cei. «Non ho sentito niente, e apprendo ora di questo fatto», ha risposto il cardinale Tettamanzi, reduce da una mattinata di lavori con i confratelli vescovi, durante la quale non sembra si sia parlato di Porta a Porta, andata in onda nella tarda sera dell'altro ieri. Per Avvenire dunque «non è un bell'inizio» quello del neopresidente della Camera Bertinotti, che ha «corretto il Papa». Il quotidiano ribadisce che la Chiesa è «libera di insegnare, senza le bacchettate e le correzioni di linea di autorevoli ma improvvisati maestri». Il quotidiano precisa di intervenire contro Bertinotti «non per scelta dello scontro, nè per alzare nuove barricate», ma rimarca che «vale forse la pena di ricordare che la famiglia e il matrimonio, nella accezione in cui li difende la Chiesa, sono qualcosa di molto più grande di un condividere spese, affitto e pensione, come si propongono i Pacs, molto di più di un mutuo soccorso fra amanti o amici di sesso diverso oppure uguale». «È un vezzo - scrive ancora Avvenire - da parte di certi autorevoli laici lontani dalla Chiesa, spiegare alla Chiesa che cosa dovrebbe opportunamente pensare per adattarsi ai tempi. Senza capire che la Chiesa non ha alcuna intenzione di adeguarsi». Il Sir rimarca che Bertinotti parla «all'indomani dell'equilibrato messaggio di insediamento del presidente della Repubblica» e denuncia che «colpisce, in un esponente di punta della sinistra, approdato ad un alto incarico istituzionale, il fatto che piuttosto che usare la tribuna televisiva per dire "qualcosa di sinistra", come forse si attendono i suoi elettori, nel Parlamento e nel Paese, finisca con l'oscurare proprio la famiglia, che in Italia, come ha sottolineato con forza lo stesso Napolitano, è una delle istituzioni più care, anche al popolo di sinistra». È la famiglia, rimarca il Sir, «che si occupa infatti di quei temi (giustizia, eguaglianza, educazione, assistenza, futuro, cura dei deboli, lavoro, casa) che tradizionalmente da sempre sono nelle corde della sinistra». Per l'agenzia il «punto» è che «anche la sinistra più pura sacrifica la famiglia alla modernizzazione, alle ideologie radicali dei secoli scorsi, pretendendo di dare lezioni al Papa». La Conferenza episcopale italiana ha dunque aperto il fuoco contro l'anima laica e laicista della maggioranza di centrosinistra. D'altro canto le prime avvisaglie si erano intravista già nelle scorse settimane quando Bertinotti aveva fatto capire di voler mettere all'ordine del giorno l'istituzione dei pacs. Insomma, siamo ai primi fuochi.

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