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PER difendere la richiesta di Massimo D'Alema di voler essere l'unico vicepremier al fianco di Prodi, ...

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Innanzitutto il quotidiano parte dalla difesa di quella figura. «Se la valenza "effettiva" e "fattiva" del vicepresidente del Consiglio dei Ministri — si legge — nella nostra Repubblica in realtà è sempre stata vicina allo zero, quella politica invece è fondamentale. Sin dalla sua "invenzione" nel primo governo Craxi del 1983 fu usato, infatti, con la fondamentale funzione di blindatura del governo di cui faceva parte». E da questo punto L'Unità fa partire il lungo elenco di governi che hanno avuto il vicepremier, dal primo governo Craxi nel 1986. «D'altra parte — si legge ancora — durante la Prima Repubblica circolava il manuale Cencelli (dal nome del suo inventore, il funzionario democristiano Massimiliano Cencelli) ovvero una formula algebrico-deterministica per regolare la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale dei vari partiti e delle correnti al loro interno, soprattutto in un governo di coalizione». Insomma una «ragionata» difesa del ruolo del vicepremier, ma soprattutto una difesa del vicepremier unico, non doppio, così come vorrebbe D'Alema. L'idea di avere due vicepremier è stata portata avanti per la prima volta da Berlusconi, prima con Gianfranco Fini e Marco Follini e poi sostituendo quest'ultimo con Giulio Tremonti.

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