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Bruciate due bandiere israeliane

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la giornata di celebrazione della Liberazione è stat acaratterizzata anche da altri episodi polemici. Due bandiere israeliane sono state bruciate da alcuni autonomi che facevano parte del gruppo che è stato tenuto a distanza dal corteo ufficiale. Il primo episodio è accaduto in via Arquà, in prossimità di via Padova, dove alcune decine di duri degli autonomi si erano ritrovati. Fra le bandiere in loro possesso c'era anche quella di Israele che, ad un certo punto, è stata calpestata e data alle fiamme. La scena si è ripetuta più tardi quando, in corso Venezia, gli autonomi hanno tirato fuori un'altra bandiera israeliana per incendiarla. i Ds si sono affrettati a condannare l'episodio. È un fatto «riprovevole di un gruppo senza alcun seguito» ha affermato Umberto Ranieri, vice presidente commissione esteri della Camera. «Il 25 aprile è stato celebrato con una bella manifestazione di massa - dice Ranieri - che ha ricordato la necessità di continuare a battersi per la pace e in particolare in Medio Oriente. A Roma è stato ricordato il ruolo della brigata ebraica che combattè per la liberazione del nostro paese dal nazismo. Il comportamento provocatorio di in gruppo minoritario che a Milano ha bruciato la bandiera di israele è stato fortemente e unanimemente condannato dai partecipanti alla manifestazione e dai cittadini». Sull'episodio è intervenuta anche Marilena Adamo, capolista dell'Ulivo alle prossime elezioni comunali di Milano. «In generale è un gesto fuori dallo spirito del 25 aprile, in particolare lo è dopo le parole del presidente iraniano e dopo la decisione di dedicare la ricorrenza alle vittime degli attentati in Egitto. Compiere questo gesto vuol dire porsi fuori dall'antifascismo. Il nesso fra l'antifascismo e la condanna delle persecuzioni degli ebrei - aggiunge - è inscindibile nella storia del nostro Paese».

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