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Il flop dei sondaggi irrita tutti

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Ore 15.45: Casa della Libertà tra il 45 e il 49%, Unione tra il 50 e il 54% alla Camera. È l'exit poll Nexus per la Rai anche per il Senato. L'Istituto di Piepoli, invece, dà 5 punti di distacco dell'Unione sulla Casa delle libertà. Sky Tg24 fornisce altri numeri: centrosinistra al 52%, Cdl ferma al 47%. I sondaggisti ieri hanno dato i numeri. Per tutta al giornata. Seguendo come sirena l'enfasi delle cifre, i politici hanno straparlato di vittoria anticipata, hanno venduto la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Mentre chi ha votato ha vissuto la sfida elettorale con il brivido di un derby di calcio: «Ho vinto o ho perso?». Gli exit poll hanno fatto danni veri ai giornali della sinistra. Il quotidiano di Rifondazione comunista, "Liberazione", dopo la proiezione dei primi dati ha deciso di uscire in edizione straordinaria. Titolo: «Avanti popolo. Berlusconi, dopo 5 anni di disastri sociali va a casa». Non è la prima volta che la sinistra scivola sulle false profezie: l'altra volta era stato il "Manifesto" a uscire con Kerry vincitore delle elezioni Usa le quali invece avevano decretato il Bush bis. Il pasticcio dunque ieri c'è stato. Anche un sondaggista doc come Renato Manheimer, ieri a Porta a Porta, ha dovuto calere le braccia. «Non ne azzeccate una voialtri», gli ha detto il conduttore Bruno Vespa. E lui: «Io non c'entro niente». Comunque sia, Vespa ha avuto lo spunto per attirare anche lui gli indecisi col telecomando: «Restate con noi, vivremo insieme l'incredibile notte elettorale, in cui tutti possono vincere e tutti possono perdere». I politici sono stati più caustici. Per il ministro della Giustizia Castelli «quelli della Nexus dovrebbero andare in Nuova Zelanda, paese assai civile, dove si possono trovare bene, ma, soprattutto, paese agli antipodi dell'Italia per non tornare mai più». Uno dei «signori della probabilità», il sondaggista Aldo Pagnoncelli, ex amministratore delegato di Abacus e ora di Ipso, ha provato a metterci una toppa: «I campioni si autoselezionano - ha detto - dato che alcuni accettano l'intervista e altri no, ed è probabile che il clima determinasse più entusiasmo tra gli elettori del centrosinistra». Considerato inoltre «l'afflusso alla urne così elevato - osserva ancora Pagnoncelli - può darsi un certo tipo di elettori abbia deciso solo negli ultimi giorni. E si può dire che fra chi rifiuta le interviste la misura più elevata è costituita da donne, anziani e persone poco scolarizzate, il cui profilo corrisponde appunto a quello degli astensionisti potenziali o degli indecisi». Alle 21,32 l'incertezza non è ancora finita. Il Viminale comunica i dati del Senato (46.774 sezioni su 59.816): Unione e Cdl entrambe al 49,6%. Le due coalizioni sono separate solo da settimila voti. Alle 21 e 53 altra altelena: alla Camera, 51.6% all'Unione, contro i 47,8 alla Cdl. La televisione Usa Cnn dà la sintesi delle previsioni di giornata: «Berlusconi verso la sconfitta». Poi precisa salomonicamente: «Le proiezioni però mostrano come la competizione sia molto combattuta». Fab. Dic.

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