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di ALBERTO DI MAJO IL MODELLO Roma salva l'Unione, la Casa delle Libertà tiene.

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Nella Capitale non c'è stata la grande vittoria che si aspettava l'Unione ma la proporzione degli schieramenti è stata comunque netta: al Senato 52,7 per cento al centrosinistra, 46,4 al centrodestra. Alla Camera un distacco leggermente maggiore: 53,8 al centrosinistra, 45,9 per cento al centrodestra. Nello specifico, al Senato i Ds conquistano il 21,5 per cento dei voti, Rifondazione Comunista il 9,5, la Margherita il 9, Verdi-Comunisti italiani il 5 per cento, l'Italia dei Valori il 2,9, la Rosa nel Pugno il 2,7. Nel centrodestra, Alleanza Nazionale porta a casa il 19,5 per cento, Forza Italia il 18, l'Udc il 6,2. Alla Camera: l'Ulivo, la formazione formata da Ds, Margherita e Repubblicani europei, conquista il 33,9 per cento, Rifondazione Comunista l'8,1, la Rosa nel Pugno il 2,8, i Verdi il 2,6, l'Italia dei Valori il 2 per cento. Sempre alla Camera, Alleanza Nazionale raggiunge il 19,2 per cento, Forza Italia il 18,1 l'Udc il 6,2 per cento. Questo il quadro delle votazioni nella Capitale. Se in confronto si prendono le elezioni del 2001, Forza Italia rallenta in modo netto (aveva il 21,7%). Se tuttavia il riferimento cambia e si considerano le preferenze delle Regionali dell'anno scorso, allora le cose sono diverse e la crescita è rilevante (nel 2005 Forza Italia prese il 13,1 per cento). Così anche Alleanza Nazionale che nel 2001 totalizzò a Roma il 22,4 mentre alle Regionali si attestò al 16,2 per cento. Guadagna un punto percentuale, rispetto alle Regionali, l'Udc. I Democratici di Sinistra, dunque, si confermano il primo partito della Capitale, seguiti da Alleanza Nazionale, Forza Italia, Rifondazione Comunista - che continua a ottenere consensi e supera i Dl - Margherita e Udc. E se nel 2001 la Casa delle Libertà riuscì a strappare la maggioranza in sette Municipi, le cose sono cambiate. Con i voti di queste Politiche il centrodestra vincerebbe in tre Municipi: il secondo (Trieste-Parioli-Flaminio), il diciottesimo (Aurelio-Casalotti) e il ventesimo (Tor di Quinto-Grottarossa). Pur sempre meglio delle Regionali quando «conquistò» un solo Municipio, il ventesimo. Insomma, benché non ci sia stato il divario previsto nella città eterna - tanto vasto sulla carta da pensare a un vero e proprio plebiscito bulgaro per la rielezione del sindaco Veltroni alle Comunali del 28 maggio - l'onda che negli ultimi anni ha fatto volare i consensi del centrosinistra non si ferma. Merito di quell'effetto Veltroni-Gasbarra ma anche dell'instancabile campagna elettorale del presidente del Lazio Piero Marrazzo. Il cosiddetto modello Roma, vale a dire un metodo di governo basato sul confronto e l'inclusione sociale, continua a spingere gli elettori a preferire l'Unione. Anche se ora, proprio sulla scia del risultato nazionale, gli esponenti romani del centrodestra tornano alla carica, prevedendo per le Comunali una battaglia meno difficile del previsto. Restano straordinari i dati dell'affluenza, pari all'84,1 per cento per la Camera e all'83,8 per il Senato, con i picchi del XII Municipio (Eur-Laurentino) e del II (Trieste-Parioli-Flaminio). Alle Politiche del 2001 gli elettori furono il 79,3 per cento.

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