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«Mancano poche ore. Domenica si cambia Brogli? Ma è il premier che controlla tutto»

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«Oggi è una bella giornata di sole, mancano poche ore e poi domenica si cambia - ha detto ieri il leader dell'Unione all'arrivo in piazza del Carmine - Con una matita e una scheda, le armi della democrazia». Il Professore ha poi parlato di vari argomenti, replicando ad alcune dichiarazioni del premier. «È bellissimo, perchè Berlusconi possiede le televisioni, le controlla, le regola e vorrebbe anche obbligare me ad andare quando decidono loro il palinsesto», ha osservato sorridendo prima di rispondere ai giornalisti sulle accuse di prove di regime lanciate dal premier e dai vertici di Mediaset in seguito alla rinuncia di partecipare alla trasmissione «Terra». «Io da settembre - ha dichiarato Prodi - ho fatto una strategia precisa della mia campagna elettorale. Ho detto che avrei parlato più al Paese che nelle trasmissioni televisive, ho avuto tanti incontri con gli italiani e continuerò così sino alle ultime ore. Senza nessun problema con Mediaset e con i suoi giornalisti di cui ho la massima stima». Prodi ha poi fatto notare che «questa campagna è cominciata con insulti alla magistratura e finisce con gli insulti alla magistratura da parte di Berlusconi». E ha aggiunto: Noi vogliamo invece la giustizia, vogliamo una magistratura forte e indipendente». Il professore ha quindi accennato al pericolo di eventuali brogli elettorali: «Berlusconi ha in mano tutto, che brogli può temere. Ha tutti gli elementi di controllo», ha affermato replicando al premier che chiedeva gli osservatori contro i brogli. «È arrivato il momento in cui dentro al seggio il cittadino si pone il problema: Berlusconi ha governato bene o ha governato male? La risposta che ha il cittadino è semplice: ha governato male e questo Berlusconi lo capisce benissimo - ha poi sostenuto il leader dlela coalizione di centrosinistra per spiegare ai giornalisti la raffica di accuse a attacchi del Premier. A tre giorni dal voto, lei vede la vittoria dell'Unione? Intravede la volata finale? «Non lo so - ha risposto Prodi - io dico che la domanda a cui dobbiamo rispondere, cioè se ha governato bene o male, ha oggi dagli italiani una risposta certa: ha governato male, bisogna cambiare». In serata, infine, una «sorpresa» da parte del Professore. Prodi ha espresso «apprezzamento per le affermazioni, fatte dal ministro degli Esteri in un incontro con la stampa straniera, sui rapporti dell'Italia con gli Stati Uniti in caso di vittoria del centrosinistra, e per le posizioni espresse riguardo al ruolo e alle prospettive dell'Europa». Il vicepremier Gianfranco Fini aveva sottolineato: «Non credo che se vince il centrosinistra avremo una condizione di crisi o di difficoltà, ma penso che l'amministrazione Bush avrebbe un alleato meno attivo del governo Berlusconi. Non dirò mai che si rompono i rapporti o che si va alla crisi, ma l'amministrazione americana - aveva ripetuto Fini - considererebbe l'Italia meno impegnata su certe questioni, meno attiva. Rispetterebbe la scelta, certamente gradirebbe un maggiore impegno. Il ministro degli Esteri ha detto ancora che in caso di vittoria del centrosinistra il nuovo Governo «non cambierà posizione», in linea di massima, sui dossier della politica internazionale come l'Iran o il Medio Oriente però «sarà pieno di contraddizioni o paralizzato». Subito dopo, le agenzie hanno «rimbalzato» la replica del candidato a Palazzo Chigi, che, ovviamente, si limitava ad apprezzare la parte del discorso di Gianfranco Fini che riguardava il rischio di un'enetuale crisi nelle relazioni dei due Paesi una volta che l'Unione fosse andata al governo.

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