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C'È UNA «strana» armonia all'interno della Casa delle Libertà.

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Lo ha fatto An che, già nel 2001, aveva lanciato la proposta. E anche l'Udc scende in campo compatto per rivendicare il merito di aver spostato l'attenzione della coalizione sulla famiglia e, quindi, sul problema casa. Anche loro, insomma, sono rimasti spiazzati dal «contropiede» del Cavaliere. «La proposta di abolire l'Ici per la prima casa è perfettamente in linea con il programma dell'Udc a favore della famiglia» ha detto ieri il segretario centrista Lorenzo Cesa. «Noi, in più, - ha continuato - proponiamo un fondo di garanzia per le giovani coppie che vogliono acquistare la casa e di poter dedurre l'affitto per chi guadagna meno di 50mila euro l'anno». Dichiarazioni subito bissatE dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini che, però, ha allargato lo sguardo a tutta la coalizione. «Le proposte di Berlusconi - ha detto Casini - si collocano nel solco di quanto si propone di fare la Casa delle Libertà». Leggermente più polemico il ministro Mario Baccini: «Finalmente Berlusconi parla con il nostro stesso linguaggio». «L'abolizione dell'Ici sulla prima casa - ha aggiunto - è un atto dovuto e di civiltà per milioni di famiglie che con fatica hanno comprato l'abitazione in cui vivere. E il quoziente familiare, proposto dall'Udc, è finalmente diventato patrimonio culturale del centro-destra. L'Udc chiedeva di tornare a parlare con il linguaggio dei cittadini e questo ha fatto Berlusconi. Ogni posizione a favore del popolo italiano è un centimetro in più verso la vittoria». Ma, mentre il suo partito si schiera entusiasta al fianco del premier, Marco Follini, neanche a dirlo, avanza qualche dubbio. «È una proposta da approfondire» è il commento dell'ex segretario Udc. «Io - ha aggiunto - sono prudente su questi argomenti. Il punto cruciale è capire bene quale sarà la copertura».

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