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Capezzone: «Un altro colpo in perfetto stile Tafazzi»

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L'autolesionismo fatto comico. In questo caso il «masochista» Giacomo Poretti (uno del celebre trio) che si dava vigorose bottigliate sul basso ventre. Ma il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone «Il Caimano» non l'ha ancora visto e il suo giudizio, quindi, resta rigorosamente sospeso. «Comunque - osserva - mi sembra che Prodi sia sulla mia linea, poiché si augura che non influenzi la campagna elettorale». Lei aveva già espresso questo timore... «Avevo solo detto che speravo non fosse un film basato su un facile antiberlusconismo, perché Berlusconi nel suo vittimismo lo avrebbe trasformato in un occasione di propaganda». Il premier viene dipinto come rapace e senza scrupoli. «Bisogna vedere il film. Il problema è tutto nel tono». Lei teme l'autolesionismo della sinistra? «Mi auguro che la sinistra resista ad alcuni tic e riflessi alla Tafazzi. Violante non trova di meglio che dare del mafioso al Cavaliere e Visco non trova di meglio che annunciare la tassazione delle rendite finanziarie. Se non è autolesionismo questo....» Anche a destra, però, non scherzano. Basta pensare alla t-shirt di Calderoli. «Sì, infatti. Mi sembra che ambedue le coalizioni non abbiano validi centravanti, ma abbondino di difensori esperti in autogol». Ma può un film far cambiare opinione agli elettori? «Un film in sé no. Ma in questo tipo di società su qualsiasi evento s'innesca un rimbalzo mediatico, la polemica si allarga a macchia d'olio su tv e giornali e, se gli italiani vengono raggiunti per cinque-sei giorni da un tema, questo diventa rilevante ai fini della campagna elettorale. Chi stabilisce su che cosa si discute è già in vantaggio». Voi avevate già denunciato un oscuramento da parte dei media. «Abbiamo denunciato l'illegalità di Rai e Mediaset ma anche la scelta autolesionista dell'Unione che cerca d'impedire la visibilità della Rosa nel Pugno».

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