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Il presidente del Coni Petrucci: «Il progetto del centrosinistra per lo sport non ci piace»

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Ripeto che il progetto dell'Ulivo non ci piace, abbiamo voluto dire la nostra, ma senza fare battaglie o contrapposizioni». È un Gianni Petrucci a tutto campo quello che, al termine della Giunta del Coni di ieri, ha parlato dei rapporti tra il governo dello sport e il mondo della politica. Un tema trattato anche all'interno della Giunta. «Ci siamo espressi circa una nostra convinzione - ha detto il presidente -: quella di una opportuna incompatibilità tra ruolo in giunta esecutiva del Coni e cariche politiche. Abbiamo espresso questa convinzione ora e non dopo le elezioni per non essere considerati di parte. Lo sport deve rimanere al di fuori dei partiti. Chiederemo al prossimo parlamento di legiferare in materia». Una sottolineatura opportuna visto che sono quattro i candidati alle prossime elezioni presenti oggi nel massimo organismo sportivo italiano: Mario Pescante, di diritto come membro Cio e che è parlamentare di Forza Italia e sottosegretario ai beni culturali, la vicepresidente Manuela Di Centa, Paolo Barelli (senatore di Forza Italia) e Claudio Barbaro. «Al momento - ha precisato Petrucci - si sono autosospesi Barelli e Di Centa». Poi il presidente del Coni è tornato sulle riflessioni fatte sabato scorso a Padova: «Ad ogni elezione leggiamo di "programmi per lo sport": quello dell'Ulivo non era nelle mie risultanze, eppure ero presente alla Fabbrica di Prodi. Dico solo, e mi riferisco in generale, che ogni volta ci si sente in dovere di discutere del futuro del Coni: io continuo a ripetere che questo modello di sport italiano funziona».

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