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L'ultima di Calderoli: «La legge elettorale? Una porcata»

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Il ministro leghista attacca la riforma che ha contribuito a scrivere e difeso fino alla fine

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È una doccia gelata per la Cdl la dichiarazione di Roberto Calderoli che bolla con crudezza la riforma del sistema di voto che, da ministro delle Riforme, aveva invece difeso dall'attacco dell'Unione e condotto in porto, insieme a Silvio Berlusconi, malgrado i forti maldipancia dello stesso centrodestra. Ora, il numero due della Lega rinnega la sua «creatura» e aggrava la choc della maggioranza, nel giorno delle critiche sempre più vibranti di Fini e Casini alla performance televisiva del presidente del Consiglio davanti a Prodi. È una legge che «va riscritta. Una porcata - ripete a Matrix l'ex ministro, rispondendo a Enrico Mentana - fatta volutamente per mettere in difficoltà una destra e una sinistra che devono fare i conti con il popolo che vota». Parole che cadono come una sferzata sulla delusione dei tanti parlamentari del centrodestra rimasti vittime del sistema proporzionale a liste bloccate, con due diversi premi di maggioranza per Camera e Senato e tre soglie di sbarramento per coalizioni e partiti. E che suonano come un insulto per chi nel centrodestra a quella legge si è opposto con decisione. Come Marco Follini, che anche contro il «calderolum» si era dimesso da segretario dell'Udc, dopo che era fallito ogni tentativo di modifica. «Provo imbarazzo per Calderoli - attacca infatti l'ex leader centrista - per la sua dichiarazione, per il fatto che è stato ministro della Repubblica per quasi cinque anni e per la scelta sconsiderata della Cdl di affidargli il delicato compito di scrivere la legge elettorale. Non sono affatto imbarazzato per essermi dimesso anche per questo». E, mentre in An e Forza Italia si preferisce tacere, il centrosinistra non si lascia sfuggire l'occasione di infierire sulla maggioranza. «Calderoli ha detto che la legge elettorale scritta da lui è una "porcata": non abbiamo nulla da aggiungere», girano il coltello nella piaga i Ds, con una nota dell'ufficio stampa, a metà tra l'ironia e la denuncia. «Per una volta siamo d'accordo con Calderoli: la legge elettorale è davvero una "porcata" - dice Vannino Chiti, coordinatore della Quercia -. L'ha scritta lui e se la sono votata tutti quelli della destra: bravi! Il 9 e il 10 aprile i cittadini troveranno il modo di ringraziarvi mandandovi a casa». E, per la Margherita, Maurizio Fistarol rincara la dose: «Se Calderoli, quello delle magliette, parla di "porcata" a proposito della legge elettorale voluta da lui e dai suoi alleati, c'è da credergli. Ma il suo pentimento tardivo aggiungere solo confusione ad una coalizione che è già nel caos». Ma, per l'Unione, non c'era bisogno «dell'autorevole parere di Calderoli» per sapere che la legge elettorale voluta dalla Cdl «è un mostro giuridico, politico ed istituzionale». Un sistema costruito «scientificamente per danneggiare l'opposizione e il Paese», ha detto ieri sera Prodi, che ha confermato l'impegno a cambiarla una volta al governo. Ma lo faremo, ha assicurato il Professore, «solo a larga maggioranza e con l'appoggio dell'opposizione, poiché non vogliamo replicare lo spettacolo di divisione e di rissa visto in questi anni. Sarà un esempio del nostro modo di governare». E, per trovare la maggioranza «larga» a cui dichiara di puntare, Prodi si rivolge ad An e Udc. «Gli alleati della Cdl hanno fatto tutto ciò che voleva il premier. Nei giorni scorsi mi sono stupito che Casini abbia fatto delle critiche alla legge elettorale che lui stesso aveva voluto. Vedremo fino a quale punto porteranno avanti queste critiche».

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