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«Trova l'indirizzo internet di Alessandra»

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È quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche. Nei confronti dello stesso Maceri, di Daniele Calicotti, impiegato della stessa Laziomatica, e dell'avvocato Romolo Reboa, per l'intrusione nel sistema informatico del Comune di Roma, vicenda riconducibile alle scorse elezioni regionali, la procura di Roma aveva chiesto il rinvio a giudizio per violazione della privacy e accesso in sistema informatico. Si tratta della stessa indagine, nell'ambito della quale Pasqua e Gallo sono stati interrogati ieri dal pm della procura di Roma, Francesco Ciardi. Il gip scrive che «Mirko chiede l'aiuto di Pasqua in relazione ad una certa casella elettronica di cui vuole sapere se sia a nome «di lei o del movimento» (con ciò potendosi dire che fa riferimento alla Mussolini e al partito da lei fondato) e di cui vuole conoscere «l'indirizzo IP». «Ma che tu sappia - dice Maceri nella telefonata a Pasqua - loro lì utilizzano caselle di posta elettronica? Col dominio, con il nome di lei o del movimento?». «No - risponde Pasqua - con il nome del movimento». E poi Maceri: «Quindi in pratica il portale quello suo non c'entra nulla?». Pasqua: «Quello personale no». Nell'ordinanza il gip riporta un brano della richiesta di misura cautelare della procura di Milano nella quale si spiega che «È verosimile che Gaspare Gallo (l'altro detective arrestato ndr) sia entrato nottetempo nei circoli di Alternativa sociale filmando e compiendo altre attività non meglio chiarite. Infatti Pasqua simula di lavorare per il comitato elettorale della Mussolini, accede ai Pc in rete e dà indicazioni utili per un successivo piano, forse di accesso alla rete a Mirko Maceri». Il gip osserva tuttavia che «non vi è prova positiva, in atti, dell'intrusione nel circolo di As».

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