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Il premier prepara un grande evento a Roma Prodi punta sul meccanismo delle primarie

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È per questo che, da alcune settimane, gli staff elettorali dei due candidati premier stanno lavorando «pancia a terra» per organizzare quelli che si preannunciano come due eventi di grande impatto mediatico. Due eventi che saranno la sintesi di due modi diversi di guardare al Paese. Da un lato, quindi, una manifestazione in perfetto «Berlusconi-style» con il Presidente del Consiglio unico e indiscusso protagonista. Dall'altra una riedizione riveduta e corretta delle primarie dell'Unione. Certo, in queste settimane e nelle prossime che divideranno i due leader dall'appuntamento con la «piazza», Prodi e Berlusconi non resteranno certo con le mani in mano, ma l'attesa è tutta per quei due giorni (il 25 marzo a Roma per il Cavaliere, il 26 in tutta Italia per Prodi e i suoi) in cui i due metteranno in mostra la loro forza elettorale. A via dell'Umiltà da alcuni giorni non si parla d'altro. Berlusconi ha mobilitato tutti per organizzare la manifestazione che, nei sogni del Cavaliere, dovrebbe portare a piazza del Popolo a Roma 100.000 persone («almeno» sottolineano gli organizzatori). Una manifestazione che non dovrebbe essere molto diversa da quelle che Berlusconi sta tenendo da alcune settimane in giro per i palazzetti di tutta Italia. Il coordinamento nazionale del partito ha già minuziosamente indicato il numero di persone che ogni coordinatore regionale dovrà portare a Roma anche se qualcuno, maliziosamente, fa notare che forse era meglio organizzare il tutto prima della pubblicazione delle liste. «Ora che i nomi degli eletti sono pubblici - sottolineano a via dell'Umiltà - sarà difficile che chi non è stato inserito nelle teste di lista si impegni per la riuscita della manifestazione». Questo non ha certo scoraggiato la coordinatrice regionale del Lazio Beatrice Lorenzin (che oggi al Palazzo dei Congressi di Roma ha organizzato la prima convention dei «legionari azzurri» del Lazio) che assicura: «Sarà un grande evento». Sul fronte opposto, invece, Romano Prodi continua con il suo giro d'Italia che, però, non sembra raccogliere gli stessi frutti del suo avversario. Proprio per questo i Democratici di Sinistra continuano ad insistere sull'opportunità che anche Prodi si conceda per alcune grandi manifestazioni di piazza. E sotto l'Ulivo si è aperto un vero e proprio braccio di ferro tra la Margherita (che ha monopolizzato la struttura organizzativa della coalizione) e la Quercia che può invece far pesare la forza dei suoi militanti. Sarà forse per questo che, per la buona riuscita della grande manifestazione del 26 marzo, sono soprattuto i Ds a lavorare ventre a terra. In realtà non si tratta di una singola manifestazione, ma di ripetere l'esperienza delle primarie. Così, il 26 marzo, in 10.000 punti in tutta Italia, verranno realizzati dei banchetti dove i cittadini avranno l'opportunità di incontrare i candidati e di ricevere il materiale elettorale dell'Ulivo. Un momento che, ovviamente, funzionerà solo se la Quercia riuscirà a mobilitare, come fece in occasione delle primarie, le sue sezioni sparse in tutta Italia. Ma al di là del 26 marzo, l'Ulivo sta già lavorando alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale che si svolgerà il 7 aprile proprio a Piazza del Popolo a Roma. E c'è già chi assicura: «Saremo molti di più dei 100mila di Berlusconi».

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