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IL successo del convegno della fondazione dalemiana «Italianieuropei», che il 2 marzo scorso ha visto ...

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Stando a gossip insistenti all'interno del Botteghino, alla luce della nuova alleanza tra D'Alema e Veltroni, per i maligni volta a bloccare la «fassinizzazione» del partito, Piero Fassino potrebbe essere tentato di conservare stretta la guida dei Ds, anche a costo di rinunciare a un ministero di peso, tipo quello degli Esteri, in caso di vittoria del centrosinistra. Potrebbe quindi rinunciare alla tentazione di lasciare al partito un coordinatore, scelto tra i suoi fedelissimi, in attesa del prossimo congresso. Troppo importante, in questo momento, mantenere la guida del partito. Più importante anche di un eventuale ministero di peso. Del resto già nella composizione delle liste per le prossime elezioni D'Alema e Veltroni si erano trovati dalla stessa parte, messi un po' nell'angolo dallo «strapotere» che il segretario della Quercia ha avuto scrivendo la lista dei candidati per la Camera e per il Senato. Si è trattato comunque di un'operazione ampiamente annunciata: la scorsa legislatura il segretario del partito era Massimo D'Alema e le liste erano state fatte proprio premiando gli uomini di «baffino». Ma anche quelli di Walter Veltroni, impegnato, mel 2001, a vincere le elezioni per il sindaco di Roma. Stavolta la situazione si è rovesciata e i due ex contendenti Veltroni e D'Alema si sono dovuti, per forza di cose, alleare. Anche se, giurano in molti, l'antipatia del passato non è affatto scomparsa ma è stata semplicemente nascosta in nome della «ragion di stato».

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