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«Apriamo una discussione a oltranza»

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«Anche se si parte da posizioni molto distanti» dice il leader dell'Ugl, Renata Polverini, che non si tira indietro. E apre al sindacato di sinistra dopo l'inatteso riconoscimento da parte del leader della Cgil nei giorni scorsi. Un colpo ad effetto. Che ne pensa? Ci ha colto di sorpresa. È la prima volta che questo avviene. Una buona base per avviare colloqui intersindicali su temi concreti come il patto fiscale proposto ieri dalla Cgil. Qual è la sua opinione? Il patto fiscale è uno strumento che può ridare potere d'acquisto ai lavoratori e ai pensionati, ma ci sono tante altri temi che incombono a cominciare da una piano industriale serio. È infatti necessario rimettere al centro dell'economia il lavoro Quali saranno da oggi in poi i suoi rapporti con le altre confederazioni sindacali? Il mio obbiettivo principale al quale da tempo sto puntando, è proprio quello di rafforzare i rapporti con le altre confederazioni sindacali per creare un significativo polo organizzativo, che possa permettere un lavoro unitario e determinante. Il suo è considerato il sindacato della destra nazionale. Come pensa di poter integrarsi con altri sindacati che appartengono alla sinistra? In questi anni con il Governo di centrodestra abbiamo spesse volte sottolineato il nostro diniego verso alcune posizioni, dimostrando così la nostra forte autonomia. Tuttavia credo profondamente in una linea unitaria verso i grandi temi sociali, ognuno con le proprie idee si può agire in accordo per garantire ai giovani un futuro, per arrivare ad ottenere quelle "garanzie"che la legge Biagi non ha considerato. Secondo lei, i tempi sono maturi per una crescita concreta in "rosa" nel mondo sindacale e politico italiano? Sì. Ma le donne devono maturare e sostenersi vicendevolmente.

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