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Bongiorno con An «Ma non lascio Giulio Andreotti»

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E quando parla sta attenta a non fare gaffe, perché sa che la politica non è ancora il suo terreno. Giulia Bongiorno sarà candidata alle prossime elezioni con Alleanza nazionale. Anzi, per dirla tutta, l'avvocato di Giulio Andreotti (ma a Roma è conosciuta anche per aver difeso il capitano dei giallorossi Francesco Totti e l'ex presidente della Lazio Sergio Cragnotti) è praticamente una deputata in pectore, tanto che Gianfranco Fini si lascia andare e può annunciare: «Con Giulia Bongiorno il Parlamento acquista un protagonista». La penalista usa le parole come se stesse camminando sui carboni ardenti e spiega. Che non è di An ma ne condivide i valori. Non è di destra e ha scelto di candidarsi con il partito di Fini per il suo leader. In particolare per il coraggio dimostrato quando ha esposto la sua posizione sulla procreazione assistita. Anche se, spiega la Bongiorno, lei è «cristiana cattolica vicina ai valori del centrodestra» e ha avuto più volte offerte a candidarsi anche dal centrosinistra. Ma puntualizza: «Non sono mai stata iscritta ad alcun partito». Ovviamente, la Bongiorno si muove molto più a suo agio quando affronta temi della giustizia. E può lasciarsi andare: «La giustizia? Un malato terminale che ha bisogno della cura. Ogni volta che vado in Tribunale ho paura di trovarlo chiuso per fallimento...». E ancora: «Le donne italiane devono uscire dal guscio: io non posso più dire faccio l'avvocato e basta». Dopo aver spiegato il suo programma, arrivano le domande dei giornalisti. La più scontata giunge quasi subito: Andreotti ha condiviso la sua scelta? E la Bongiorno risponde di sì, «ha pienamente condiviso, ma all'inizio era molto perplesso». Ricorda con un filo di commozione il più grande insegnamento del senatore a vita: subito dopo la condanna al processo Pecorelli (poi ribaltata in Appello): «Aveva 84 anni e era stato condannato a 24 anni di carcere. Non sapevamo come commentare. Lui prese un biglietto e scrisse la sua dichiarazione da dare alla stampa: "Credo ancora nella giustizia". Ecco, credere nelle istituzioni, sempre e comunque, anche nei momenti più difficili». E dopo la conferenza stampa tranquillizza tutti. Anche se eletta «non smetterò di fare l'avvocato, non abbandonerò i miei». Fini incassa una big. E soprattutto prosegue nella sua operazione di rinfrescare, rigenerare, mutare pelle ad An. Che perde Fisichella ma apre le sue porte a nuove persone che vengono da altre esperienze. E che possono andare anche oltre An. F. D. O.

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