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«Romano non sa comunicare e i suoi sono divisi su tutto»

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Così la Bbc sulle elezioni di aprile in un articolo del corrispondente da Roma Mark Duff. Paragonato ad «un certo carisma del veterano delle battaglie in tribunale Silvio Berlusconi» il leader dell'Unione «non è molto interessante né è noto per le sue doti di comunicatore». «L'ex presidente della Commissione Ue è arrivato al potere come tecnocrate slegato dai partiti, rispettato per la sua autorevolezza su questioni economiche e industriali. Con un'economia che resta a crescita zero e gli italiani che si sentono più poveri di quanto non lo fossero nel 2001, questo suo curriculum dovrebbe mettere Prodi in una buona posizione. Si è impegnato a tagliare il costo del lavoro, alleggerire la macchina burocratica del Paese, aumentare la competitività e ridurre il deficit di bilancio. Non c'è tuttavia nulla a proposito della riforma dei sindacati, delle professioni e del settore pubblico». Se poi, aggiunge il giornalista, «Berlusconi è stato in grado di portare avanti il suo piano d'azione con il governo senza preoccuparsi di consultare i suoi alleati, Prodi, al contrario, si trova a camminare su una fune per evitare di irritare i suoi, che talvolta sono in disaccordo su tutto». Duff parla poi dei programmi. «Il programma elettorale di Berlusconi è breve, veloce, immediato. Prodi ha invece dovuto sopportare mesi di litigi e il risultato è un tomo di centinaia di pagine infarcito di ambiguità».

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