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«Calderoli strumentalizzato dall'Unione»

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Nania: «La sinistra ha alzato i toni per attirare l'attenzione internazionale»

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L'Unione ha strumentalizzato la vicenda a danno dell'Italia. Lo pensa il Presidente del gruppo di Alleanza Nazionale al Senato, Domenico Nania, che spiega che le riforma della seconda parte della Costituzione non corre alcun rischio. Presidente, che cosa ci insegna la vicenda Calderoli? «Questa vicenda ha trovato la giusta risposta nell'analisi di Benedetto XVI: rispetto per i sentimenti religiosi, ma nulla può motivare e giustificare la violenza. Credo che questa sia la giusta risposta, non a Calderoli, ma al caso generale nato con la pubblicazione delle vignette in Danimarca». Ci saranno ripercussioni sulle riforme dopo il «caso Calderoli»? «Penso che non si possano confondere capre e cavoli, anche perché sulla questione l'onorevole Calderoli ha espresso il suo punto di vista e ciò ha comportato le sue dimissioni. Questo è stato un gesto di grande responsabilità da parte dell'ex ministro per le Riforme. Le riforme sono state un lavoro a più mani che rappresentano il lavoro di un dibattito ultraventennale. Quello che conterà sul referendum confermativo sulle riforme sarà il grado di approfondimento di questi temi e il grande confronto tra l'operazione-verità della CdL e le bugie della sinistra sulle riforme». Reggerà l'accordo tra la Lega e il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo (Mpa)? «Credo che l'incontro tra la Lega e l'autonomismo e i movimenti regionali costituisca una tappa importante nel processo di evoluzione politica della stessa Lega e dimostri che il Carroccio non può fare altro che stringere l'intesa con questi movimenti regionali per mettere più territorio nelle politiche nazionali. Oggi la Lega ha abbandonato la secessione e si è riavvicinata alle esigenze delle comunità locali per costituire quella che è l'alleanza per il territorio». Crede che nella Lega Nord ci sia una corsa alla successione di Bossi tra il moderato Maroni e l'ala estremista di Calderoli e dell'europarlamentare Borghezio? «Non penso che ci sia questa disputa. Farei una distinzione tra il leghista Borghezio e Calderoli. L'ex ministro è una persona di buon senso e non lo paragonerei a Borghezio. Calderoli è un moderato». Il centrosinistra ha soffiato sul fuoco dello scontro politico attirando le ire degli estremisti islamici. Trova che questo comportamento sia stato responsabile nei confronti dell'interesse del nostro Paese che non ha alcun interesse a diventare l'epicentro dell'odio islamico? «Non posso dire con certezza che il centrosinistra abbia attuato questa strategia pianificandola. Mi meraviglia che da un primo impatto morbido, l'Unione abbia sposato una linea favorevole alla strumentalizzazione di questa vicenda. Mantenere questo argomento all'ordine del giorno è stato un errore perché ha suscitato l'attenzione internazionale sull'Italia. Questa vicenda è ormai archiviata con le dimissioni di Calderoli. È meglio dimenticare per la serenità di tutti». Perché la stampa ha censurato la manifestazione di sabato dove partiti de l'Unione hanno inneggiato contro i nostri soldati? «È una vicenda che si commenta da sola. Quando ho letto i giornali ho pensato che la par condicio esiste soltanto per alcuni. Quello che abbiamo visto sabato in piazza a Roma è di enorme gravità anche perché il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha detto che quella in Iraq è una missione di pace. Chi ha attaccato i nostri soldati ha attaccato anche Ciampi compiendo un delitto contro l'identità nazionale».

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