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«Mille Nassiriya», Prodi non ha nulla da dire

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Il Professore ieri non è intervenuto sulla vicenda. Diliberto: «Non siamo come Calderoli»

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Tutta l'Unione ieri ha provato a scaricare la responsabilità sui «soliti imbecilli» che rovinano le manifestazioni della sinistra, da Diliberto a Fassino. Da Prodi invece nulla. Un silenzio che non è sfuggito al ministro della salute Francesco Storace. Che ha criticato anche Diliberto e Rutelli: «È indecente il silenzio di Prodi sui vergognosi insulti di Roma ai martiri di Nassiriya, impresentabile è Oliviero Diliberto che incoraggia gli estremisti, ipocrita Rutelli che ha perso la parola». Ha parlato invece il segretario dei Ds Piero Fassino, ribadendo che l'Unione «ha sempre detto che certi comportamenti sono assolutamente inconciliabili con gli obiettivi e la politica del centrosinistra, tanto è vero che nei giorni scorsi un rappresentante del Prc che aveva espresso quelle stesse parole d'ordine è stato sospeso dalle liste e non sarà candidato». Oliviero Diliberto invece, pur condannando il testo, ha trovato il tempo anche per attaccare la Cdl: «È assolutamente strumentale mettere sullo stesso piano un gesto compiuto da quattro imbecilli, se non addirittura provocatori, compiuto a margine di un corteo pacifico e contestato dagli altri manifestanti, con quanto è stato fatto dal ministro Calderoli». «Da anni — ha concluso Diliberto — la Lega e Calderoli inneggiano allo scontro di civiltà e al razzismo: prova ne è che da diverso tempo chiedono la secessione del Nord. Accostare le due cose è un fatto del tutto strumentale finalizzato solo alla campagna elettorale». Le repliche del centrodestra non si sono fatte attendere. Iniziando dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini: «Calderoli ha sbagliato gravemente ed ha pagato come è giusto che sia ma le prediche della sinistra vanno rispedite al mittente dopo aver ascoltato frasi indecenti come "10, 100, 1000 Nassiriya" da italiani che invece dovrebbero coltivare la memoria e il rispetto per i nostri eroici caduti». Per Forza Italia sono arrivate le critiche di Gregorio Fontana: «Le giustificazioni che i parlamentari dell'Unione Cento, Bulgarelli, Diliberto e Rizzo hanno presentato rispetto ai gravi fatti successi a Roma durante la manifestazione della sinistra in favore della Palestina, giungono come sempre tardive e con motivazioni esilaranti rispetto alla gravità dei fatti avvenuti ieri che ci hanno fatto temere che le vie di Roma si fossero trasformate in quelle di Ramallah o di Teheran». «L'incendio e il vilipendio delle bandiere di Stati Uniti e Israele, le offese ostili e minacciose alla memoria dei nostri militari caduti in Iraq — ha proseguito Fontana — fanno parte di un copione logoro e già visto e che si ripropone ogni qual volta di Diliberto e compagni riuniscono i loro militanti. Altro che provocatori! Le azioni di ieri non possono essere comodamente liquidate come tentativi isolati di facinorosi perché tutti sanno che sono atteggiamenti e posizioni molto radicate negli ambienti della sinistra che l'Unione consapevolmente coccola e mantiene tra le proprie file». Per Alessandra Mussolini, davanti a manifestazioni come quelle di Roma «i leader della sinistra devono tacere e seppellirsi sotto il muro della vergogna. In prima fila a coprire i violenti ed i fiancheggiatori dei terroristi islamici che davano fuoco alle bandiere c'era quel provocatore di Diliberto, lo stesso che da ministro ha infangato la memoria delle vittime del terrorismo accogliendo a Ciampino una terrorista rossa». Infine Isabella Bertolini, di Forza Italia, attacca il segretario dei Ds: «Fassino prova inutilmente a coprire la vergogna dell'Unione che ha al suo interno intere frange di estremisti anti-italiani e anti-occidentali che offendono in modo incivile la memoria e l'onore dei nostri eroi assassinati a Nassiriya».

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