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L'Unione sogna i ministri, la Cdl pensa a vincere

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Nel centrosinistra iniziata la corsa alla poltrona: lotta a tre per gli Esteri tra Rutelli, Fassino e D'Alema

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Un po' per scaramanzia, un po' perché in questo momento tutti gli sforzi nella Cdl sono concentrati a recuperare voti e ad annullare il distacco con l'opposizione. «È prematuro discuterne ora — commenta Gregorio Fontana, deputato di Forza Italia che dà voce al pensiero di quasi tutta la coalizione — pensiamo a vincere poi ragioneremo sulla prossima squadra di governo. E comunque la sensazione è che varrà il vecchio proverbio, squadra che vince non si tocca. Del resto l'ultimo rimpasto è avvenuto un anno fa, non credo ci sarà spazio per grossi cambiamenti». Così l'aria che tira nella Cdl è che la maggior parte dei ministri sarà riconfermata. Iniziando dal responsabile dell'Interno Giuseppe Pisanu, apprezzato da tutta la coalizione per il lavoro silenzioso ma molto efficace svolto al ministero. Così come molto sicuro di restare al suo posto è Giulio Tremonti, rientrato del resto solo un anno fa nell'ultimo rimpasto come responsabile del Tesoro. Ma in generale è tutta la squadra dei ministri di Forza Italia ad aver superato a pieni voti la prova di governo. Chi potrebbe traslocare di poltrona è invece Rocco Buttiglione. Qualora non gli venisse riaffidato il ministero della Cultura, in corsa per quella poltrona ci sono il forzista Ferdinando Adornato oppure Antonino Caruso di Alleanza Nazionale. Dovrebbe essere riconfermata anche la truppa dell'Udc, con la quasi certa nomina a ministro di Pier Ferdinando Casini, magari con l'incarico anche di vicepremier. La poltrona di presidente della Camera potrebbe invece andare a Marco Follini. Qualche problema potrebbe esserci per Pietro Lunardi perché nel prossimo governo, eletto con il sistema proporzionale, ci potrebbe essere poco spazio per i ministri cosiddetti tecnici che non contribuiscono a portare voti alla coalizione. Da risolvere anche il problema di Letizia Moratti, candidata a sindaco a Milano che, in caso di successo, dovrebbe lasciare la poltrona di ministro dell'Istruzione. In corsa per la sostituzione potrebbe esserci un'altra donna, Adriana Poli Bortone, ex sindaco di Lecce e europarlamentare di Alleanza Nazionale. Sempre per quel che riguarda An si sa che il ministro della Sanità Francesco Storace ha chiesto a Gianfranco Fini di ottenere, in caso di vittoria, il posto di ministro delle Comunicazioni. E Gianni Letta? Voci sempre più insistenti dicono che Berlusconi, in caso di vittoria della sua coalizione stia tentando il colpo a sorpresa: nominarlo, a risultato ottenuto e non prima, presidente del Consiglio e ritagliarsi per sè un ruolo di «consigliere» esterno del centrodestra. Dedicandosi contemporaneamente a sistemare aziende e affari di famiglia. Molto più complicate e numerose invece le possibili candidature a ministro, in caso di vittoria, nel centrosinistra. Iniziando dal vice di Prodi che, per rispettare un equilibrio nella coalizione, dovrebbe essere un diessino. In corsa potrebbe esserci il segretario dei Ds Piero Fassino che però potrebbe andare bene anche per altre poltrone. Iniziando da quella di ministro degli Esteri per la quale però ci sono in corsa altri due big del centrosinistra: Francesco Rutelli per primo e poi Massimo D'Alema. Ma Fassino, come molti confermano all'interno della Quercia, potrebbe anche rinunciare ad avere un incarico di governo per restare saldamente alla guida del partito. Mentre al presidente della Quercia potrebbe anche essere assegnata la presidenza della Camera, sempre che vinca la concorrenza con Fausto Bertinotti. Altro ministero ambito è quello dell'Interno, per il quale sono in corsa lo stesso Rutelli e Vannino Chiti coordinatore della segreteria dei Ds. Sembra invece definitivamente assegnata la casella di ministro della Sanità: Rosy Bindi, in caso di vittoria dell'Unione, andrà a rioccupare la poltrona che aveva già avuto con il pa

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