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Braccio di ferro sulle assunzioni nello Stato

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Ma all'Unione il decreto sulla Pubblica Amministrazione ora all'esame della Camera continua a non piacere. «Anche se sono stati dichiarati inammissibili oltre 300 emendamenti, alcuni dei quali presentati dal governo - dichiara la parlamentare dei Ds Beatrice Magnolfi - il testo del decreto continua a restare pessimo». E quindi è molto probabile che l'opposizione decida di bloccarlo ricorrendo all'ostruzionismo visto che il governo, ora che le Camere sono state sciolte, non può più ricorrere al voto di fiducia. Quello che al centrosinistra proprio non va giù è che il decreto risulti come «l'ennesima legge mancia» della Cdl in «vista delle elezioni» («dopo le polemiche dei giorni scorsi ora ci riprovano...»). E i punti più contestati sono quelli che prevedono la formalizzazione della messa in ruolo presso la Presidenza del Consiglio di circa 700 dipendenti della Pubblica Amministrazione; che si nomini come dirigente della Scuola della Pubblica Amministrazione un esterno; e che si aumentino i dirigenti di fascia A del ministero dell'Ambiente. «Dal 2001 ad oggi - sottolinea Beatrice Magnolfi - ci sono 111 dirigenti generali di prima fascia in più nella Pubblica amministrazione centrale». Per non parlare poi degli staff dei ministri. Tra questi, secondo i dati forniti dalla Ragioneria dello Stato, c'è stato un aumento del personale del 20% dal 2001 al 2005. Per una spesa complessiva di 200 milioni di euro all'anno. «La cosa assurda infine - conclude l'esponente della Quercia - è che per semplificare le leggi si ricorra ad un organismo-elefantiaco. Con il Comitato interministeriale per la semplificazione normativa lavorerà una commissione i cui componenti, grazie a questo decreto, passeranno da 20 a 32. E questi verranno assistiti da una segreteria tecnica di 30 unità».

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