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Editoria, scoppia la lite tra i giornali della sinistra

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Il «Riformista» teme la colonizzazione della Margherita dopo la candidatura di Polito. «Europa» in allarme

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Dopo l'annuncio della candidatura con la Margherita del direttore del Riformista, l'Unità ha già bollato il quotidiano politico come il doppione di Europa e come nuovo, possibile house-organ della Margherita. E ai giornalisti del Riformista sono subito girate le scatole, al punto che hanno messo nero su bianco, in una nota, la loro peoccupazione. «Vogliamo mantenere autonomia di giudizio, quella di sempre», scrive il Comitato di redazione. Ma a quanto pare la candidatura di Polito con la Margherita fa infuriare anche i giornalisti di Europa, che ora temono la concorrenza proprio del foglio arancione. Non a caso, ieri, in prima pagina, compariva un corsivetto-sfottò dedicato proprio al Riformista: «Speriamo che in quella redazione resti qualche socialdemocratico…». Insomma, il clima intorno alla scelta di campo di Polito, fino a ieri considerato un direttore terzista e bipartisn, con forti simpatie centriste, rischia di diventare sempre più torbido. Anche perché all'interno del giornale arancione si è già aperto anche un caso politico: il direttore-candidato annuncia pieno sostegno al partito Democratico e l'editorialista di punta, Emanuele Macaluso, lo bacchetta immediatamente. Ma c'è di più: l'annuncio della possibile autosospensione di Polito, fatto ieri dall'Unità, è già diventato un vero e proprio giallo. Dalla redazione di via Barberini si smentisce categoricamente che il direttore si sia fatto da parte o pensi di farlo fino alle prossime elezioni. Anzi, Polito parrebbe intenzionato a restare anche dopo la sua più che probabile elezione al Senato. Ma sulla sua duplice funzione di aspirante politico e direttore operativo del giornale deciderà in quersti giorni l'editore, Claudio Velardi, preoccupato dall'idea di una confusione di ruoli che potrebbe far perdere quel patrimonio di credibilità politica acquisita in questi anni dal giornale, nato sotto l'egida dalemiana ma poi trasformatosi in uno luogo di dibattito aperto un po' a tutti. Anche perché tutto si sarebbe aspettato Velardi tranne che di trovarsi nell'impossibilità di difendersi dagli attacchi sferzanti dell'Unità, da sempre polemica con il foglio arancione. Ma stavolta alle frecciate il giornale diessino può aggiungere anche potenti dose di veleno che parla di «possibili ripercussione immediate sul giornale riformista» per effetto della candidatura di Polito. Ma soprattutto prende in gito il direttore che si è candidato con i Dl dimostrando in anticipo di conoscere quanto ha poi scritto ieri Macaluso sul Riformista: ovvero, quella sonora bocciatura del partito Democratico al quale Polito ha affidato le sue sorti politiche e sul quale ha puntato tutto per dimostrare di aver fatto una scelta non vincolante rispetto ai partiti. E per uno che si presenta al Senato con la Margherita non è impresa da poco…

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