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Se i «grandi» fanno pace i giovani si dividono «Riscopriamo l'identità»

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Tra i giovani di Alleanza nazionale si discute, sono loro che vogliono portare avanti il confronto sull'identità. Non tutti sono d'accordo su come via della Scrofa ha deciso di impostare la campagna elettorale per le prossime Politiche e per questo una rappresentanza dei circoli di An («Nuova destra giovanile») invierà ai vertici un documento per chiedere un maggiore coinvolgimento della base nelle decisioni del partito perché «An - dicono - non è solo Fini ma anche i tesserati e i militanti». Sul volantino che questi over 30 al di fuori di Azione Giovani hanno distribuito a margine dei lavori delle commissioni tematiche si legge: «(Ri)vogliamo il partito di Fiuggi, vogliamo un partito a destra che tuteli la famiglia, sia meritocratico e non clientelare, parli di valori, tradizioni e patria». Alessio Papi, uno dei coordinatori dei circoli giovanili parla senza mezzi termini: «C'è lo svilimento di alcuni valori tardizionali della destra e un ammorbidimento nei confronti di temi come i Pacs». C'è insomma per la Nuova destra giovanile una «deriva liberista» delle gerarchie di An. Questi over 30 dicono di riconoscersi esclusivamente «nello statuto originale di An» quello «post-congresso di Fiuggi». La loro posizione non è però condivisa da altri giovani, quelli di Azione giovani. La coordinatrice di Ag, Giorgia Meloni, che sarà sicuramente tra le nuove candidate donna del partito, prima di dare inizio alle riunione della commmissione delle rappresentanze dei giovani, ribadisce che «quando si parla di "identità che si evolvono" si parte dai valori assoluti e si rendono compatibili col proprio tempo e che i programmi non si gridano facendo volantinaggio». Sulla stessa linea Bruno Tiozzo, del dipartimento Relazioni internazionali di Azione Giovani (oltre che collaboratore del dipartimento esteri di via della Scrofa): «Dal '95 non è cambiato proprio nulla. I valori dello statuto di An - spiega - sono quelli di sempre. Il partito sin dall'inizio si è voluto profilare come non di destra estrema ma di destra centrale, cioè aperta anche all'elettorato centrista». Un'ultima considerazione arriva dal presidente del Forum nazionale di An (circolo ambientale che si ispira ai valori del capitalismo etico dell'americano Michel Novak e della destra francese di Sarkozy). Giorgio Mori precisa che «mettere il nome di Fini nel simbolo non vuol dire accettare in toto tutto quello che lui porta avanti». Ma i giovani di An non sono critici soltanto sui valori. Un attacco dal coordinamento dei circoli arriva anche alla gestione interna di via della Scrofa. Per la Nuova Destra è vero che le correnti ufficiali non ci sono più, «ma ora esistono le correnti ufficiose e se parli con qualcuno non sai più quello che pensa veramente». Per usare un vecchio adagio «si stava meglio, quando si stava peggio»... M. C. F.

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