Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

E il Cavaliere sfotte Romano: «In tv lo temo»

default_image

Il premier interviene a una radio: «Ha una grande presenza televisiva e una grande chiarezza...»

  • a
  • a
  • a

Dai microfoni di una radio privata romana, «Radio-Radio», Silvio Berlusconi prosegue nel suo tour de force mediatico — «ipertonico» come lo ha definito ieri Massimo D'Alema — e ritorna a criticare l'opposizione. In un lungo colloquio con lo scrittore Nantas Salvalaggio, il presidente del Consiglio è tornato sul rapporto con il centrosinistra. «Io sono tranquillissimo, sono loro che mi aggrediscono continuamente». Il premier ha rivendicato la battuta sui «furbetti del botteghino» sottolineando che «sono dodici anni che non si cura» dell'opposizione. L'attenzione del premier si è concentrata prima su Romano Prodi. prendendolo un po' in giro. «Lo temo molto in televisione, ha una grande presenza televisiva ed una grande chiarezza espositiva... », ha detto con evidente ironia. La verità, ha aggiunto, «è che a loro manca il dono dell'ironia». Il presidente del Consiglio ha spostato quindi il tiro sui comunisti. Ma, a sorpresa, fa una distinzione fra il «comunismo alla Bertinotti e alla Cossutta» e i «comunisti senza comunismo». Sul leader di Rifondazione comunista, Berlusconi spende solo complimenti: «È la persona più chiara, più sincera e più trasparente che c'è nella composita formazione della sinistra». In effetti, aggiunge, «di comunismo ce ne sono due tipi: uno alla Bertinotti che, in fondo, ha qualcosa di romantico e a cui nessuno dà veramente credito perchè non può essere quell'ideologia la formula per il nostro futuro. E ci sono invece dei comunisti senza comunismo, quelli cioè che facevano parte del vecchio Pci e che hanno cambiato ripetutamente nome, ma che sono rimasti comunisti nella mente e che guardano agli avversari come dei nemici ed applicano la regola dell'insulto, della menzogna, della delegittimazione». Oggi, ha proseguito riferendosi ai Ds ma senza mai citarli, «si dichiarano socialisti europei, socialdemocratici o liberali, ma esiste sempre la matrice della scuola di Mosca». Inoltre, ha attaccato il premier, «quasi tutti i miei avversari non sono nemmeno laureati». Insieme ai giornali della sinistra, aggiunge, «questi signori hanno fatto un danno enorme infondendo pessimismo». Ma il premier, oltre a Fausto Bertinotti ed Armando Cossutta, salva anche Giuliano Amato: «È un mio amico». L'ultimo affondo è contro Ds e sindacati. «La sinistra ha dato ordine di oscurare la vicenda Unipol e i sindacati che sono organici alla sinistra hanno risposto immediatamente», ha detto il premier citando gli scioperi che in questi giorni hanno colpito Alitalia. Infine, Berlusconi si è detto scettico sull'ipotesi che l'Udeur si allei con il centrodestra: «Temo che Mastella sia prigioniero del suo partito». In trasmissione il premier ha poi spiegato che sarebbe andato all'inaugurazione dell'anno giudiziario ma non proprio con entisiasmo: «Sono due ore dedicate a un fatto istituzionale dentro il quale io sì avrò informazioni interessanti e la mia mente lavorerà sulle cose che devo fare, ma che sono un tempo sottratto al lavoro di governo».

Dai blog