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Nel 2004 su 1,6 miliardi di euro di lavori aggiudicati il 20% è andato a queste società

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Una valanga di appalti alle coop rosse

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Qualcuno, giustamente, sottolineerebbe: «Nulla di penalmente rilevante». Le società, infatti, hanno regolarmente vinto bandi di appalto per lavori pubblici pubblicati da enti locali o da enti statali. Il dato è facilmente verificabile spulciando il rapporto del Sistema Informativo Telematico Appalti Regionale (Sitar). Rapporto dal quale si evince, tra l'altro, che, rispetto al 2003, nel 2004 è diminuito sia il numero complessivo degli affidamenti (- 6%) che quello del valore aggiudicato (- 6,7%). In questa situazione di recessione il numero totale degli appalti aggiudicati è stato di 2.091 per un valore complessivo di 1.608 milioni di euro. Ebbene di questi 3.200 (circa) miliardi del vecchio conio quasi 379 milioni sono stati aggiudicati a società cooperative. Per la precisione 378.975,34 milioni di euro, cioè all'incirca il 20% del totale. Eppure, andando a verificare velocemente il numero di appalti aggiudicati a società cooperative, si vede che esso ammonta ad appena 341 appalti (meno del 15%). In parole povere le coop, che per la stragrande maggioranza hanno sede nella Regione, si sono aggiudicate buona parte degli appalti più remunerativi. Nulla di penalmente rilevante certo, ma un dato che sicuramente fa riflettere soprattutto se si tiene conto che l'Emilia Romagna è considerata un po' da tutti come la «grande madre» del movimento cooperativo «rosso» (anche se sono in molti a chiedere il superamento di questa grossolana divisione). Certo nessuno nega che, dietro il successo di queste imprese, si nasconda in realtà la vitalità di un mondo capace di dare risposte efficaci ai bisogni della società. Ma il dato c'è e resta. Tornando poi al valore degli appalti il dato diventa ancora più interessante. Nel 2004, infatti, l'appalto affidato di maggior importo è quello della società Italferr spa relativo ai lavori per il raddoppio della tratta Crevalcore-San Felice Sul Panaro e Poggio Rusco-Nogara. Un appalto del valore di 190,24 mln di euro che è stato aggiudicato ad un raggruppamento di imprese capitanato dalla società privata Baldassini-Tognozzi spa di Firenze. Al secondo posto, però, spicca le presenza del Consorzio Cooperative Costruzioni (Ccc) struttura di settore della Lega delle cooperative che raggruppa oltre 240 cooperative operanti nel settore delle costruzioni, nel settore dei trasporti, nel settore dei servizi, nel settore industriale e in quello dei materiali per le costruzioni. Nel 2004 il Ccc ha vinto 20 gare per un importo complessivo molto vicino ai 109 milioni di euro (2 gare sono state vinte come capogruppo). Ci sono poi altre cooperative che spiccano per i valori degli appalti aggiudicati. C'è, ad esempio, il Consorzio Ravennate cooperative (16 gare 54 milioni di euro), il Consorzio Veneto Cooperativo (11 gare 21 milioni di euro) e la società cooperativa Cmb di Modena (7 gare 52 milioni di euro). E giù giù a seguire fino ad arrivare ad appalti addirittura inferiori ai 50mila euro. Insomma, ce n'è un po' per tutti i gusti. Tutto certificato, tutto alla luce del sole, nulla di penalmente rilevante. Al punto che il rapporto parla anche delle modalità di affidamento prevalenti. Nel 66% dei casi l'appalto viene aggiudicato attraverso asta pubblica. Segue la trattativa privata (25%) e la vendita privata (5%). Solo nel 3% degli affidamenti è stato utilizzato il metodo della vendita privata semplificata. Scende il numero degli appalti affidati ad imprese provenienti da fuori Regione. Se nel 2003 erano pari a 35,9% in numero e a 60,9% in valore, nel 2004 erano 34,3% in numero e a 55,0% in valore. La provincia «più virtuosa», cioè quella in cui la presenza di imprese extraregionali è maggiore, è Ferrara (79,6%), seguita da Bologna con il 69,3%, Forlì-Cesena con il 56,0% e Rimini con il 53,3%. La «meno virutosa» è invece Reggio Emilia con appena il 21,7% degli appalti affidati ad imprese extraregionali. La Regione quindi, nonostante tutto, si conferma terra di conquista per le impres

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