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Gentiloni soddisfatto Bondi: ricordiamoci degli attacchi del 2001

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Il primo a rispondere è il presidente della Vigilanza Gentiloni: «Signor presidente, in questi anni i suoi atti e le sue parole sul ruolo della tv e del pluralismo dell'informazione sono stati per noi deputati e senatori della Commissione di vigilanza fonte di ispirazione e sicuro punto di riferimento». «Negli stessi anni - ha aggiunto Gentiloni - siamo stati testimoni del suo impegno instancabile per promuovere nel corso di numerosissime missioni all'estero e dei suoi incontri internazionali il patrimonio dell'identità italiana». Il segretario dei Ds Piero Fassino, appena letta la dichiarazione del capo dello Stato, lo ringrazia pubblicamente e va all'attacco del centrodestra «che sta occupando militarmente il sistema radiotelevisivo». Parole alle quali replica subito Paolo Bonaiuti, portavoce del premier. Bonaiuti rinfaccia al segretario della Quercia la partecipazione «in prima serata e senza contraddittorio» alla trasmissione di Fabio Fazio «Che tempo fa», oltre a tre Porta a Porta, due Ballarò, due Otto e mezzo, Primo Piano del Tg3, Matrix, Batti e Ribatti. Ma tutto il centrosinistra punta l'indice contro «l'alluvione comunicativa» del Cavaliere, come la chiama Francesco Rutelli. Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio auspica l'intervento delle autorità di garanzia «per bloccare la bulimia di Berlusconi rispetto al mezzo televisivo». Sull'altro versante, si cerca di invece ridimensionare. Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, le giudica «giuste e sacrosante», ma sostiene che l'anomalia da correggere sia quella del 2001, all'epoca degli interventi anti-berlusconiani di Enzo Biagi, Roberto Benigni e Daniele Luttazzi.

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