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Ciampi ai politici in tv: rispettate le regole

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Il Capo dello Stato chiede di applicare rigorosamente in campagna elettorale la par condicio

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E lo fa, impossibile non notarlo, proprio mentre il premier Silvio Berlusconi è impegnato in una maratona radiotelevisiva senza precedenti. Ciampi lancia il suo appello davanti al presidente e ai componenti della commissione di Vigilanza Rai, ricevuti al Quirinale. A loro si rivolge per chiedere che l'atteso regolamento sulla campagna elettorale in tv sia improntato al criterio della parità di accesso delle le forze in campo. «È inutile che ve lo raccomandi», dice Ciampi ai parlamentari saliti al Quirinale, «avete l'esperienza di passate elezioni per calibrare il regolamento alle esigenze di una parità effettiva nella prossima campagna elettorale». Ciampi esorta la commissione a una «vigilanza attiva in tutte le trasmissioni». Poi, per far capire l'importanza che attribuisce al tema, ricorda in maniera particolare il suo messaggio alle Camere, l'unico del settennato, dedicato proprio all'informazione e alla necessità di una «trasparenza»: «Mi impegnai a fondo personalmente perchè sentivo che su quel punto si gioca la democrazia del nostro paese». Poi prosegue: «Mi raccomando a tutti voi di promuovere al massimo la lingua e la cultura italiana. C'è un magazzino Rai formidabile che può essere meglio utilizzato e meglio diffuso nel mondo». Carlo Azeglio Ciampi si rivolge così ai parlamentari della commissione di Vigilanza sull'azienda del servizio pubblico, ricevuti al Quirinale, invitandoli a proseguire e rafforzare l'impegno per «promuovere l'identità italiana all'estero attraverso la cultura e la lingua». «La vostra iniziativa di promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo - afferma - è importante. Dovete impegnarvi in ciò con tutte le vostre forze», sottolinea il capo dello Stato dopo aver citato i «milioni di italiani (siano essi argentini, uruguaiani, australiani di origine italiana) che sentono viva in loro l'importanza e l'orgoglio per la loro origine italiana e l'orgoglio di essere italiani sta soprattutto nella sua cultura». Ciampi ricorda di avere insistito molto nel suo settennato «sull'orgoglio di essere italiani, di essere nati in Italia, di vivere in Italia, di portare nel mondo il patrimonio artistico e culturale dell'Italia». Lo ha fatto «spontaneamente - spiega - senza nessun particolare disegno. Trovo che in questo campo c'è una miniera enorme che va ancora sfruttata, che è sotto utilizzata». Tanto più che, aggiunge, «la cultura è un bene di cui tutti noi italiani siamo consapevoli, senza differenze di origini territoriali - Nord, Sud, Centro - senza differenze di colore politico. Su questo c'è un'unità che ho sentito viva nel Paese in questo mio lungo viaggio per l'Italia. C'è anche un grande interesse degli altri, in particolare in Europa, per la cultura italiana. Carlo Azeglio Ciampi completerà entro gennaio il suo «Viaggio per l'Italia», perchè non vuole che le sue visite alle 108 Province italiane si intreccino con il confronto elettorale tra i partiti. Il capo dello Stato lo ha annunciato in un inciso del discorso rivolto ai parlamentari della commissione di Vigilanza sulla Rai. «Domani - ha detto - farò la penultima tappa del mio viaggio per l'Italia a Pavia. Poi, entro la fine del mese in quanto non voglio che i miei viaggi coincidano con la campagna elettorale, finirò con Foggia».

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