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A Prodi e Fassino il monopolio di RaiTre

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E RaiTre e Tg3 si confermano sempre più le roccaforti dell'opposizione. Mentre per una strana alchimia, secondo i dati dell'Osservatorio di Pavia di dicembre, il bilancio complessivo dei telegiornali di viale Mazzini offre un certo equilibrio e un sostanziale rispetto della par condicio come sottolinea anche il presidente della Rai, a guardare da vicino le singole testate, si nota che l'esasperazione del confronto elettorale sta sempre più trasformando RaiTre e il Tg3 in TeleUnione. Altro che Telekabul. È sempre il Tg3, sia del prime time che dell'intera giornata, a superare la percentuale di «presenza» del 40% dell'Unione, mentre la Cdl non riesce mai a toccare tale percentaule in nessuno telegiornale. La pressione del centrosinistra e dei suoi leader conflittuali oltre alla patata bollente di Consorte, da cui tutti si affrettano a prendere le distanze, infatti occupa totalmente l'informazione della rete di Ruffini e del telegiornale di Di Bella. E l'ex Telekabul diventa la maggiore roccaforte di Prodi e compagni, per dare l'assalto al premier in carica. Meno accentuata anche se evidente la presenza del Governo al Tg1 (35,6%) e al Tg2 (37,5%), che però poi tengono basso, per compensare, lo spazio destinato alla Cdl (Tg1 al 16,3% e Tg2 al 17,5%). Insomma il dato del Tg3 con l'Unione al 40,4% in prime time e 44,6% nella giornata, è insuperabile e degno di nota. Almeno per dimostrare che chi accusa è spesso il più fazioso. Il varo di TeleUnione, accellerato dal caso Unipol e dalla reazione a catena delle polemiche collegate, diventa eclatante nei programmi di informazione della rete (Porta a porta, Confronti, Ballarò, Mi Manda RaiTre, Report e Telecamere) e nelle rubriche giornalistiche (come Batti e Ribatti, Tv7, Speciale Tg1, Costume e società, Salute, Primo Piano. Ambiente Italia ecc. ecc.). Per quanto riguarda le prime, se Porta a Porta riesce a tenere un sotanziale equilibrio, del tutto sbilanciati a favore del centrosinistra sono sia Confronti che le trasmissioni di RaiTre come Ballarò che Report, che affidano all'Unione uno spazio veramente eccessivo e toccano anche il 50%. A questo punto riesce difficile capire le polemiche degli ultimi giorni, sulle presenze eccessive dei protagonisti della Cdl nei contenitori, che alla fine servirebbero solo a bilanciare quelle già abituali dell'Unione. Insomma, se siamo più abituati a vedere nelle trasmissioni di informazione Fassino, Rutelli, Bertinotti e compagni, non è detto che ora se arrivano improvvisamente in scena anche Casini, Fini e Berlusconi, e magari con una frequenza inusitata, si possa gridare allo scandalo. Passando poi alle Rubriche a cura delle testate giornalistiche, tutte e tre le reti della Rai riservano uno spazio ampio, e superiore a tutte le altre forze politiche, all'Unione. E infatti se su RaiUno il Governo raggiunge la percentuale del 33,8% e la Cdl del 6,7%, l'Unione arriva al 34,1%. Ancora più forte il divario su RaiDue che affida al Governo il 26,3% dello spazio, alla Cdl il 28,4% e all'Unione il 40,3%. Senza paragoni RaiTre, in tutte le sue numerose rubriche giornalistiche affida al Governo solo il 16,8% dello spazio, alla Cdl il 21,0% e all'Unione il 48,4%. Un dato veramente sconcertante se si pensa che negli ultimi mesi il centrosinistra non ha fatto che polemizzare proprio su questi spazi giornalistici diversi dai telegiornali in senso stretto. Anche Petruccioli alla fine non ha potuto far altro che arrendersi davanti al fatto che il centrodestra non è particolarmente favorito nelle percentuali degli ultimi mesi. Anzi, anche se nessuno ha voluto ufficializzarlo in una conferenza stampa, è appena nata una nuova rete dalle ceneri della gloriosa Telekabul, e si chiama Tele-Unione.

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