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È già guerra di poltrone, ognuno per sè

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Il leader pensa ad una «lista dei professori» con Parisi, Santagata, Monaco, Levi e Lerner

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Le posizioni rigide di Margherita e Ds scatenano l'orgoglio prodiano dei fedelissimi del Professore che convoca a raccolta i suoi uomini di partito. L'opinione prevalente, rispetto alla nuova impennata polemica tra Prodi e i gruppi dirigenti di Ds e Margherita, è che il Professore, oltremodo irritato per le due riunioni «bilaterali», tenutesi negli ultimi giorni tra i leader dei due partiti, nelle quali si sarebbe deciso di assegnare ai suoi uomini non più di una dozzina di posti in lista, stia in realtà alzando la posta per elevare tale quota dei candidati. A tale proposito, da ambienti ulivisti è trapelata la voce secondo cui Prodi si appresti a far circolare un sondaggio, per dimostrare che un'eventuale «Lista del Professore» al Senato arrecherebbe un considerevole danno elettorale ai suoi due maggiori alleati. E così ecco che la Lista Prodi potrebbe non solo comprendere i prodiani storici della Margherita come Arturo Parisi, Franco Monaco, Giulio Santagata, Marina Magistrelli, Andrea Papini, Albertina Sogliani, insieme a Silvio Sircana, Ricki Levi e Gad Lerner, ma anche collaboratori e nuovi adepti per incrementare la propria «moral suasion» su Fassino e Rutelli che in questo modo comincerebbero a temere la scesa in campo di un nuovo partito del centrosinistra con Prodi leader e quindi capace di catturare una folta schiera i sostenitori di Ds e Dl. A dare man forte a Prodi e al suo progetto unitario ulivista o a quello di una Lista propria, sono state ieri anche le liste civiche. «Il Coordinamento nazionale della Rete dei Cittadini per l'Ulivo - si legge in un comunicato - rivolge un appello ai propri aderenti e a tutti i cittadini per realizzare una grande mobilitazione tesa a permettere all'Italia di voltare pagina il 9 aprile 2006 sotto la guida di Romano Prodi. I cittadini per l'Ulivo sono impegnati a dare il proprio contributo alla realizzazione di liste unitarie dell'Ulivo alla Camera e al Senato insieme». «È ormai tempo - prosegue la nota - si comunichi ai cittadini il carattere unitario delle liste alla Camera e al Senato, la loro composizione aperta e plurale, si comunichi l'impegno a formare un gruppo unico alla Camera e al Senato. Ribadiamo comunque che queste iniziative, se alternative alla lista guidata da Romano Prodi, sono contraddittorie rispetto all'obiettivo politico dell'Ulivo e dell'unità, di corto respiro strategico e inadeguate rispetto a ciò di cui l'Italia ha bisogno». Ma, al di là delle questioni elettorali, la reazione negativa «granitica», come l'ha definita il mariniano Giuseppe Fioroni degli esponenti riformisti all'accelerazione del Professore sul partito democratico, ripropone in maniera quanto mai urgente la questione della leadership, che Prodi sembrava aver incontestabilmente acquisito con le primarie, e che invece, a qualche mese dal successo ulivista, torna a far capolino. Insomma, se Prodi farà la sua Lista, non sarà più il leader di tutti ma diventerà concorrente diretto di Fassino e Rutelli. Per non parlare di Bertinotti.

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