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Ricucci, ultima chiamata di Bpi per i fidi e il pegno Rcs

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Oggi, infatti, secondo fonti finanziarie si incontrano gli advisor della Magiste e il direttore generale della Popolare Italiana, Divo Gronchi per cercare un accordo tra le parti. Alla riunione, prevista dunque prima del consiglio di amministrazione dell'istituto lodigiano convocato nel primo pomeriggio, prenderanno parte per la Magiste Guido Roberto Vitale e l'avvocato Vittorio Ripa di Meana. L'appuntamento non è casuale. Il dg Gronchi, infatti, sta stringendo i tempi sulla lista per il nuovo cda che verrà presentata all'assemblea dei soci del 28 gennaio. E nel consiglio, che si terrà oggi a Lodi, il numero uno della Bpi oltre a discutere della nuova lista di svolta (con 14 candidati, presieduta da Piero Giarda e con la partecipazione dello stesso direttore generale) potrebbe anche aggiornare i consiglieri dimissionari dello stato delle trattative con il gruppo di Ricucci. Dall'incontro, infatti, dovrebbe energere almeno una prima bozza di accordo. Questa almeno la sensazione che si è rilevata nei giorni scorsi dalle parole di Ripa di Meana ottimista sulla vicenda. Parole che hanno allontanato lo spettro del fallimento del gruppo dell'immobiliarista che comporterebbe ben più gravi conseguenze alle casse della Bpi. A questo punto, scongiurata l'ipotesi più fosca, sembra probabile la fissazione di nuove scadenze per il rientro dei fidi. Nuovi termini, dunque, per consentire la gestione del debito al nuovo consiglio di Bpi che sarà dotato di maggiore libertà di azione. Lo scopo di Gronchi è, infatti, quello di trovare dei nomi svincolati dalla precedente gestione ma che siano anche accettabili dallo zoccolo duro dei soci lodigiani che avevano dato il sostegno a Fiorani e che potrebbero creare problemi in assemblea. Il direttore generale, al momento, non può infatti contare su una maggioranza sicura in assemblea che oltretutto, data la natura di Popolare dell'istituto (per cui a ogni socio, indipendentemente dalla quota posseduta spetta un voto), può dare esiti imprevedibili. Della lista quindi, secondo le indiscrezioni che iniziano a circolare in questi giorni a Lodi e sulla stampa, dovrebbero far parte oltre a Giarda e Gronchi e due consiglieri indipendenti almeno cinque nomi espressione di Lodi e provincia. Tra questi, secondo alcune voci di stampa ancora non confermate, ci sarebbe il patron dell'azienda Erbolario Franco Bergamaschi. Gli altri consiglieri dovrebbero arrivare dalle aree di maggior radicamento della Popolare, come la Toscana, l'Emilia Romagna, il Lazio e il gallaratese. Sembra invece non trovare conferme l'ipotesi dell'ingresso nella lista di Roberto Colaninno, azionista della Popolare di Mantova. Intanto la Borsa sembra premiare le mosse di Gronchi e il titolo si mantiene al di sopra degli 8 euro (-0,74% a 8,027 euro) con scambi piuttosto sostenuti pari a 3,9 milioni di pezzi.

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